Così i cimiteri delle gomme diventano campi di calcio

Discariche bonificate dai grandi marchi di auto E a Scisciano la gente va in strada per festeggiare
27 novembre 2013 - Carmine Festa
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

La sigla «Pfu» già richiama qualcosa che sa di scarto. «Pfu» vuoi dire Pneumatici Fuori Uso, uno dei problemi più grandi se non il principale che caratterizza la cosiddetta Terra dei fuochi. Forse è il principale perché non c'è quasi niente di meglio che uno pneumatico da incendiare per innescare i roghi tossici che devastano tutta l'area che va dalla zona nord di Napoli al Casertano. Ð fuoco sprigionato da una gomma di auto, resiste, contamina e libera da solo nell'aria una quantità di diossina che basta a lanciare l'allarme. I Pneumatici Fuori Uso in provin cia di Napoli nel corso degli anni passati hanno dato vita ai cosiddetti «cimiteri delle gomme», discariche pericolose come le altre per carità ma che hanno un impatto visivo particolarmente sgradevole, annunciano subito la marginalità e il degrado della periferia. Da un po' di tempo i «Pfu» sono di- , ; ventati da problema una risorsa. Sì perché quella gomma ormai inservibile per far circolare le autovetture e i camion, viene trasformata in grani che poi diventano asfalto, campi da gioco, aree gioco per bambini, arredo urbano e materiale isolante. Nel progetto ci hanno creduto alcune tra le principali case produttrici di gomme per autoveicoli, e case automobilistiche del calibro di Fiat, Mercedes e Volkswagen. I tedeschi in particolare sono diventati soci del consorzio «Ecopneus» che tratta i «Più». Disacrica di pneumatici I risultati? Il primo è sotto gli occhi di tutti dal 23 ottobre scorso quando presso il complesso monumentale di San Nicola da Tolentino a Napoli è stato inaugurato un campo di calcio a cinque, il popolarissimo calcetto, realizzato con quei grani di gomma resuscitati da uno dei cimiteri di pneumatici ormai fuori uso. L'Associazione onius l'Altra Napoli, Geos Environment e Ecopneus (con dentro i tedeschi di Mercedes e Volkswagen) hanno aperto agli sportivi questa struttura che — e qui siamo al limite del paradosso — se realizzata con materiale non riciclato sarebbe costata certamente di più. Archiviato il caso del campo di calcetto a Napoli, la sfida si concentra ora su un'altra area : il cimitero delle gomme a Scisciano che sorge nel deposito E.R.I. Italia, in via Cerqua San t'Antonio. I numeri di quel cimitero fanno spavento: 7500 metri quadri, l'altezza media dei cumuli di gomme è quattro metri, per un volume totale stimato di circa 26.000 metri cubi, corrispondenti a 5.000 tonnellate di gomma. Di questo cimitero di pneumatid lo scorso primo ottobre è iniziata la bonifica. Massimiliano Manfredi, deputato di quel territorio e membro della Commissione Ambiente, spiega: «Grazie ad un grande lavoro sinergico condotto dal Commissario antiroghi Cafagna con il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando e il sindaco di Scisciano Eduardo Serpico, si sono create le condizioni per lo sgombero. Uno scempio a cui finalmente si porrà fine con un'intesa istituzionale che ridurrà al minimo tempi e costi di intervento per gli Enti». La bonifica dovrebbe terminare entro Natale di quest'anno al ritmo di 120/140 tonnellate di gomme prelevate ogni giorno da dieci autoarticolati a Scisciano e trasferiti alla Ricy Ruber di Battipaglia. E' qui che le gomme usate delle nostre macchine diventeranno grani riciclati per realizzare asfalto e tutte quelle cose utili prima descritte. Raccontano che a Scisciano quando il primo ottobre scorso i primi camion hanno iniziato a sollevare le gomme di auto e a caricarle nei cassoni per trasferirle nel Salernitano, la po polazione è scesa in strada commossa con telecamere e telefonini pronti ad immortalare l'evento. Perché di evento si tratta: una bonifica attesa per tanti anni e finalmente iniziata. Allontana roghi, malattie e incubi. Ð consorzio in cui hanno investito i tedeschi della Mercedes e della Volkswagen prevede inoltre altri interventi a Caivano su richiesta dell'amministrazione comunale e a Napoli dove per effetto di un accordo con l'Asia (la municipalizzata che si occupa dei rifiuti cittadini) verranno tolte dalla strada e recuperate altre dieci tonnellate di pneumatici. Ð racconto della bonifica dei cimiteri di gomme è ancora una volta la dimostrazione di quanto sia possibile intervenire per eliminare il pericolo dai territori che rischiano ora un marchio infamante. E perenne. Il cimitero delle gomme scoperto dal consorzio con tutti i suoi soci ricorda molto la storia dei rifiuti spediti — via treno e via nave — fuori dai confini della regione e anche da quelli nazionali. Sarà un caso, ma la direzione presa dai nostri rifiuti è quasi sempre il Nord Europa (in particolare Germania e Olanda). Ciò che per noi è un problema, per altre popolazioni diventa risorsa: energia, nel caso di spede, che serve a riscaldare appartamenti e scuole, che serve alle imprese. Che fa crescere. Mentre qui fa morire.

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