Lo studio del 2008 utilizza parametri diversi e non riguarda il capoluogo

Acqua, l`Us Navy ammette «È certamente potabile»

A Palazzo San Giacomo i vertici della flotta Nato rassicurano il sindaco: «Totale accordo sulla qualità»
27 ottobre 2013 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Non è una nuova alleanza atlantica ma poco ci manca: gli americani dicono sì all'acqua di Napoli. Il sindaco Luigi de Magistris ieri ha incontrato a Palazzo San Giacomo prima il comandante della Sesta Flotta Nato, ammiraglio Philip Davidson, insediatesi a ottobre, per un saluto istituzionale di benvenuto. E subito dopo il comandante della Us Naval Support Activity di Gricignano d'Aversa Scott Gray. Un incontro formale al termine del quale trapela «il totale accordo in merito alla certezza della potabilità dell'acqua di Napoli, a difesa della quale l'amministrazione comunale si è subito schierata». Questo filtra da Palazzo San Giacomo. Un incontro al quale il sindaco teneva molto per ovvi motivi. Il colloquio - infatti segue l'inchiesta de L'Espresso la cui copertina titolava «Bevi Napoli e poi muori». Alla base dell'inchiesta stessa, un rapporto sull'acqua condotto dalla Us Navy. A seguito della pubblicazione dell'inchiesta e con particolare riferimento al titolo di copertina, il sindaco de Magistris e la sua giunta, con il sostegno di tutto il Consiglio comunale, hanno dato mandato all'Avvocatura comunale a procedere per vie legali contro il settimanale a cui l'amministrazione ha chiesto un risarcimento danni dal valore di un miliardo. In Comune non recedono dal chiede i danni e di risolvere la questione in Tribunale. Si ricorderà lo scontro furioso con il direttore del settimanale Bruno Manfellotto in diretta tv sugli schermi di Sky, dove il sindaco ha chiesto a L'Espresso di iniziare a riparare il danno con una copertina che rassicuri i napoletani; e Manfellotto ha replicato che una cosa simile accadrà solo se le analisi degli americani, che, secondo L'Espresso sono costate 30 milioni di dollari, verranno rifatte dalle autorità italiane negli stessi luoghi e rubinetti. Una sfida che de Magistris non raccoglie per un motivo semplice. «Facciamo lOOmilaprelievil'anno». Furioso così, de Magistris non si era mai visto tanto che ancora oggi schiuma rabbia: «Mi auguro che la magistratura proceda presto a risarcire la città per questa ignobile operazione. Noi abbiamo contezza che l'acqua di Napoli è una acqua controllata, pulita e sicura, io stesso bevo acqua del rubinetto da sempre». Sul tema acqua il primo cittadino ha sempre avuto una sensibilità particolare fin dall'inizio del suo mandato. Non a caso Napoli è il primo e fino a ora unico comune ad avere l'acqua pubblica. L'azienda si chiama Abc e non più Arin, e a proposito delle controverse analisi pubblicata dalla stessa Abc sono molto sereni: «Facciamo lOOmila controlli l'anno - ribadisco no - e altrettanti l'Asl come contraddittorio, ed è proprio l'Asl che rilascia il certificato di potabilità». I tecnici dell'azienda vanno nello specifico. «I dati sono vecchi e si riferiscono non a tutta Napoli. Si parla della Terra deifùochi. Atutto questo aggiungiamo che il 90% della nostra acqua proviene da sorgenti alte e dal Serino, una delle migliori fonti d'Italia. Gli americani fanno le loro analisi, ma l'enfasi posta su Napoli è fuori dalla realtà. Nel 2008 è vero che il console americano chiese una verifica al suo rubinetto, fu prontamente fatta e la Asl rilasciò il certificato di potabilità. Il lavoro degli americani è molto concentrato fuori dalla città. Analizza tutta la regione e la provincia di Napoli».

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