Rifiuti ospedalieri: business da 6,5 milioni all`anno

Smaltirli costa un euro al chilo, il piano dell 'Arpac non ancora adottato dalla Regione
25 novembre 2013 - Ciro Crescentini
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - Ogni anno a Napoli e in Campania si producono oltre 6500 tonnellate di rifiuti ospedalieri. Lo smaltimento costa in inedia un euro al chilo (il costo per i rifiuti generici è di 30 centesimi). Ciò significa che si spendono all'anno circa 6 milioni e mezzo di euro. Negli ultimi 10 anni sono stati spesi circa 120 milioni di euro. Cifre approssimative. ma significative, fornite dalle associazioni dei consumatori. Un censimento preciso non esiste, nonostante i questionari inviati dalla Regione alle singole Asi. Dai dati sfuggono soprattutto i numeri relativi alle cliniche e ai centri diagnostici privati. Negli ospedali pubblici, la gestione dovrebbe essere più trasparente, almeno sulla carta. Al "Cotugno" di Napoli, ad esempio, i 138 chili di bende, garze, siringhe, aghi, vaccini, bisturi e altri materiali speciali prodotti ogni anno sono affidati ad una società con sede legale nell'area nord di Napoli specializza ta nello smaltimento dei rifiuti speciali e che provvede a smaltirli fuori regione. Gli oltre 7800 litri di rifiuti liquidi, invece, vengono affidati ad altre aziende della provincia partenopea. Il servizio per la raccolta della carta e altri rifiuti urbani è affidato all'Asia, l'azienda controllata del comune di Napoli. Il Cardarelli, l'ospedale più importante del Mezzogiorno, fino ad oggi si è affidato ad una nota società 'esperta' per lo smaltimento dei materiali di corsia- sangue. cateteri (54% dei rifiuti complessivi), i residui pericolosi o tossici delle sale operatorie (36%) e i restana fannaci o batterie (10%). Ma dove vanno tutti questi rifiuti ospedalieri? Una piccola parte (10%) è destinata a un centro di sterilizzazione della società stessa, il resto finisce fuori regione: negli inceneritori di Melfi, Taranto e Cerignola. I costi? Un euro al chilo più 90 centesimi di euro per il trasporto che gravano sulle casse della sanità pubblica. L'AsI Napoli 1. per esempio. paga oltre un milione di euro per inandare e smaltire i suoi rifiuti in uno stabilimento vicino a Roma. Ma nonostante le risorse pubbliche spese ogni anno, i rifiuti speciali non vengono smaltiti adeguatamente. L'Arpac, l'agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, ha da tempo consegnato un progetto di piano per i rifiuti speciali, ma la Regione non l'ha ancora adottato. La mancanza di un sistema di regole, favorisce inevitabilmente i traffici illeciti. Tante le inchieste della Procura della Repubblica e tante le scoperte quotidiane di carichi di rifiuti speciali da parte delle forze dell'ordine. Spesso, vengono nascosti tra i sacchi neri della spazzatura ordinaria destinata all'estero. Tanti gli allarmi scattati negli ultimi mesi sui treni-merce che hanno segnalato la presenza di sostanze radioattive ossia materiale proveniente dagli ospedali. Tra l'altro, i controlli vengono aggirati facilmente, nonostante l'obbligo di emettere documenti di accompagnamento e i codici Cer (catalogo europeo dei rifiuti). Infatti, nel corso di alcune ispezioni effettuate dagli organismi di vigilanza e dalle forze dell'ordine sono stale rilevate carte Tonnalmente regolari' e 'documenti in ordine' emessi con l'obiettivo di superare posti di blocco e passare indisturbati senza essere condizionati dai controlli. 

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