Bros, assessori convocati dal governo

Bros, assessori a Roma Nappi accusa il ministero

Tavolo con gli enti locali: «No a corsie preferenziali»
25 novembre 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

In ballo d sono i 7 milioni e mezzo di euro destinati alle aziende che si impegnano ad assumere i cosiddetti disoccupati formati. Finora nessun imprenditore si è fatto avanti. Ora il governo convoca a Roma gli assessori al lavoro di Regione, Provincia e Comune per discutere del progetto Bros. Ma a pochi giorni dalla data fissata, il 3 dicembre, i rappresentanti degli enti locali sono tutt'altro che concordi: mentre à assessore regionale Severino Nappi, sotto scorta perché più volte minacciato dagli stessi Bros, è tutt'altro che soddisfatto dell'iniziativa del governo, l'assessore comunale, Enrico Panini, la guarda con moderato ottimismo.
Il governo convoca a Roma gli assessori al lavoro di Regione, Provincia e Comune per discutere del progetto Bros e, prima ancora che la comunicazione sia arrivata sui tavoli dei destinatari, i disoccupati «formati» organizzano i bus per andare a sostenere le loro richieste. Ma a pochi giorni dalla data fissata, il 3 dicembre, rappresentanti degli enti locali sono tutt'altro che concordi: mentre l'assessore regionale Severino Nappi, sotto scorta perché più volte minacciato dagli stessi Bros, è tutt'altro che soddisfatto dell'iniziativa del governo, Ã assessore comunale, Enrico Panini, la guarda con moderato ottimismo. La convocazione risponde a un'impegno preso dall'esecutivo il 7 agosto quando ha fatto suo un ordine del giorno firmato dagli onorevoli Migliore, Scotto, Airaudo, Giorgio Piccolo che lo impegnava «ad avviare prontamente un tavolo interistituzionale» per affidare i fondi destinati ai Bros alla Provincia e al Comune scavalcando la Regione. In ballo ci sono i 7 milioni e mezzo di euro destinati alle aziende che si impegnano ad assumere i cosiddetti disoccupati formati. Finora nessun imprendi tore si è fatto avanti mentre le proteste dei senza lavoro continuano a ritmo incalzante. Il 15 novembre l'onorevole Marco Di Leilo ha presentato una nuova interrogazione in cui si sollecita la convocazione del tavolo interistituzionale. Il governo ha risposto citando una serie di misure utili a risolvere il problema: dalle norme sull'apprendistato ai fondi per l'occupazione giovanile. Provvedimenti che, però, difficilmente potranno essere utilizzati: l'età media dei Bros supera di gra lunga i 40 anni, visto che si tratta (o si dovrebbe trattare) in maggioranza di disoccupati di lungo corso. Sferzante il commento di Nappi: «Apprendo da messaggi di soddisfazione inviatimi da parte di appartenenti alla cosiddetta platea bros - evidentemente informata prima dell'assessore al lavoro della Regione Campania - che il sottosegretario dell'Aringa, accogliendo le richieste degli esponenti del suo partito, ha ritenuto di convocare un tavolo presso il ministero del Lavoro per affrontare la questione della salvaguardia di queste persone». Nappi poi sottolinea poi che «più di cento milioni di euro sono stati spesi per sostegno al reddito, formazione ed altro per meno di 4.000 persone tra il 1999 e il 2010». E conclude con un affondo: «Sono curioso di conoscere gli strumenti di inserimento lavorativo effettivo - diversi da quelli che abbiamo già messo in campo e che, nonostante la crisi, stanno sortendo buoni esiti per tutti i target tranne che per questa specifica platea - che il Ministero intende proporci. Sono altrettanto certo che il Sottosegretario Dell'Aringa ci proporrà le stesse misure anche perniiti gli altri disoccupati di lungo periodo della Campania e d'Italia: una diversità di trattamento non si spiegherebbe, specie in questo momento di crisi». Di tutt'altro tenore la presa di posizione di Panini che ipotizza: «Bisognerebbe utilizzare la clausola sociale e prevedere nei grandi appalti una riserva di posti per i disoccupati di lunga durata e soprattutto per i Bros, naturalmente se la tipologia di lavoro lo consente. Si potrebbero poi formare aziende private impegnate nel settore della raccolta dei rifiuti speciali che utilizzando la borsa lavoro prevista per i disoccupati e il ricavato dal conferimento dei materiali possano realizzare degli utili». Purtroppo nel settore della raccolta della spazzatura, sia essa speciale, differen ziata, tal quale, o di qualsiasi altro tipo, di tutto c'è bisogno tranne che di braccia: la stessa Regione ipotizza di far assumere ai Comuni più di settecento dipendenti dei consorzi. E poi ci sono le partecipate Astir, lacorossi eArpacMultiservizi che dovrebbero confluire in una nuova società regionale, quella Campania Ambiente che non riesce a decollare. Nel settore ambientale gli esuberi superano le diecimila unità. La lotta in questo caso sarà veramente dura. E la sconfitta per i contribuenti sicura.

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