Una «piattaforma» per risanare la Campania
Una piattaforma operativa per avviare subito le opere di risanamento ambientale della Campania, nelle zone già identificate come superficialmente inquinate, è quella proposta in chiusura dal convegno 'La bioetica ambientale come difesa della civiltà", promosso da Le Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia, dall'Associazione internazionale Medici per l'ambiente-Isde e dalla Cooperativa sociale Humanitas. Due i punti da cui si può partire subito e con certezza: la conoscenza geochimica della struttura delle rocce e dei suoli della Campania, l'unica regione ad avere un simile completo monitoraggio stilato dal gruppo di ricerca della Federico II, e i protocolli sperimentali per il biorimedio dei suoli contaminati basato su tecniche agricole ed eco-compatibili sottoscritti tra la Federico II e alcuni Comuni tra cui Villa Literno, nell'agro aversano. Soluzioni che, sotto la guida di una cabina di regia con autorità riconosciuta, possono condurre verso l'uscita dall'emergenza, che attualmente ha due priorità: la tutela della salute pubblica e la tutela del pregiato comparto agro-alimentare della Campania. Entrambi i settori stanno da tempo in differenti modi subendo attacchi e offese a causa degli sversamenti illegali e dei roghi tossici. Temi che toccano da vicino la vita e la sensibilità delle persone, come è risultato dal vivace dibattito seguito alla tavola rotonda con parlamentari europei e con il presidente della Campania Caldoro. Proprio da quest'ultimo, che ha tracciato le azioni fatte dal 2010, tra cui il Piano regionale per la riduzione dei rifiuti, l'invito pressante a esperti, cittadini, enti a lavorare insieme «con spirito di collaborazione e di critica» per «fare il bene della Campania». Ricco di proposte, che saranno presto consultabili in volume, il convegno si pone some una pietra miliare nel cammino del risveglio civile dei campani e per cambiare direzione, puntando verso la rinascita del territorio in particolare con interventi a basso costo che non alimentino l'emergenza ed evitino speculazioni e con il supporto dell Unione Europea, la cui attenzione verso i problemi della Campania è già alta. Un piano per la tutela della salute pubblica e la difesa del comparto agroalimentare