Rifiuti Duro confronto con i medici per l'ambiente

Caldoro: inceneritori? meglio il plasma, ma costa

24 novembre 2013 - Luca Marconi
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Il convegno dellisde Medici per l'Ambiente a Palazzo Serra di Cassano si è chiuso ieri con un fuoco di domande, durato ore, all'indirizzo del governatore della Campania Stefano Caldoro. Che sul tema dello smaltimento dei rifiuti ha detto: «Anche io non preferisco gli inceneritori, meglio le tecnologie alternative, come quella al plasma che ho avuto modo di conoscere da viceministro, ma si tratta di impianti troppo costosi e sono discorsi da affrontare con il Governo». E all'intero Governo fa un esplicito richiamo don Maurizio Patridello che, rivolgendosi idealmente alla mini stra De Girolamo che vuole un Consiglio dei ministri a caivano, ha invitato a considerare l'emergenza della Terra dei fuochi come un fatto che riguarda l'intero esecutivo e non singoli ministeri.
NAPOLI — «Anche io non preferisco gli inceneritori, meglio le tecnologie alternative, come quella al plasma che ho avuto modo di conoscere da viceministro, ma si tratta di impianti troppo costosi e sono discorsi da affrontare con il Governo»: così il presidente della giunta regionale Stefano Caldoro alla giornata conclusiva di What's Ecology. Ð convegno dell'Isde Medid per l'Ambiente a Palazzo Serra di Cassano si chiude con un moco di domande, durato ore, all'indirizzo del governatore. Prima di Caldoro don Maurizio Patriciello, il parroco-coraggio di Caivano, aveva detto; «II dramma della nostra terra deve essere affrontato da tutto il Governo e non dai singoli ministeri», commentando l'annuncio della De Girolamo (Agricoltura) che vonebbe un Consiglio dei ministri a Caivano, per approvare misure che risolvano subito il problema della distinzione dei terreni inquinati dalle colture sane. Confagricoltori Napoli intanto urla alla rovina, sostenendo che «nei pozzi di Caivano non sono stati rinvenuti valori mori norma per piombo, mercurio, cadmio, cromo, arsenico, al contrario delle acque del bresciano e del viterbese dove si irriga tranquillamente» in deroga ai parametri vigenti; lamentando sequestri di prodotti «senza analisi» e divieti eccessivamente severi, ritengono i coltivatori, su aree vulcaniche ricche naturalmente di sostanze alcaline e zolfo. Mentre sul rapporto US Navy sull'avvelenamento campano è il governatore Caldoro a precisare: «Quel report si conclude con la riconferma degli investimenti americani a Gricignano d'Aversa e per la base Nato a Giugliano, ma nessuno lo ha scritto». Al convegno, l'appello ad «inasprire le pene» per i reati ambientali è ribadito dal deputato grillino Salvatore Micillo, firmatario di una proposta di legge ad hoc ed ospite dall'Isde soprattutto per il ribadire il «no» agli inceneritori (sua l'interpellanza al ministro Orlando). Una cabina di regia composta da esperti dell'Ambiente, Sanità, Agricoltura, coltivatori, Legambiente e medid volontari per «controllare e organizzare» le operazioni di risanamento è la proposta dell'Isde: «Chiediamo di vigilare sul loro corretto svolgimento», dice Giuseppe Cornelia. Poi il dibattito al quale era atteso anche il ministro De Girolamo diventa un lungo, aspro confronto col presidente Caldoro sulle bonifiche e gli impianti. «D nostro territorio è stato vittima di uno stupro che non va banalizzato, durato trenfanni, ed al nostro arrivo alla Regione non c'era un euro per affrontare questa emergenza», è l'esordio del governatore, che apre ai comitati con l'appello a difendere la filiera agro alimentare, ma sull'urgenza delle mappatore dei terreni inquinati dice: «Già le abbiamo». Caldoro rivendica un Piano per i rifiuti speciali, l'aggiornamento del piano per le bonifiche, il ddl appena approvato contro roghi e abbandoni di rifiuti e il ritomo «dell'area cosiddetta Terra dei Fuochi» nella lista dei Siti di Interesse Nazionale: la Regione si è opposta al Governo con ri corso contro i tagli dell'Ambiente (del gennaio 2013) all'elenco delle aree attenzionate perle bonifiche necessarie (quelle del Litorale Domizio e Agro Aversano, Pianura, Samo e Vesuviano ritornavano a carico della Regione che per il Nolano, ad esempio, aveva dovuto "restituire" 5 milioni). La platea ribatte: l'iniziativa invece è partita da Legambiente. Poi, «gli impianti di compostaggio restano essenziali» e dopo Salemo ed Eboli «ben vengano i tré del Comune di Napoli», e lo scontro polemico si accende: in realtà si tratta di biodigestori (nel Salernitano come quello previsto a Scampia in project financig) che col compost producono anche energia bruciando biogas, quindi non sono a zero-emissioni (cioè potrebbero non dover essere localizzati all'intemo dei centri abitati, ed è la norma, non l'ideologia) e sono naturahnente finanziabili col Cip6, in soldoni, contributi al produttore caricati sulle bollette dei consumatori. Ð dibattito si fa anche più feroce sugli inceneritori: «Sugli impianti inquinanti il disaccordo è legittimo - dice Caldoro -. Preferirei un'altra tecnologia, come quella al plasma, che abbatte le emissioni nocive, utile anche con i rifiuti spedali e non dimentichiamo che in Campania prima di tutto il resto uccide, con l'amianto, llsochimica di Avellino. Ma questa tecnologia costa». E sull'inceneritore per le ecoballe di Giugliano il presidente della Regione precisa meglio «di non essere innamorato» di questa soluzione, sebbene in Italia ce ne siano «tanti» e il termovalorizzatore sia un impianto «autorizzato» m Europa. Tuttavia il parlamento europeo ha già approvato una risoluzione «Zero Waste» (2012) che in linea di indirizzo bandisce gli impianti di incenerimento nel 2020. E ripete, infine, Caldoro: «Credo che quella del termovalorizzatore sia una tecnologia che sarà superata a breve, è bene ragionare anche sulle nuove». Ciò' non toglie che l'articolo io del ddl della Regione per Terra dei Fuochi appena approvato in Consiglio non esclude affatto nuovi impianti di incenerimento (o inquinanti di dasse prima) persino nelle «aree vaste» per le quali si chiedono bonifiche.

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