E Caldoro si appella agli agricoltori Attenti 10 volte di più alla qualità
«I prodotti agricoli campani sono i più controllati d'Europa». Il presidente della Regione Stefano Caldoro aveva annunciato da giorni che era pronto al confronto e così per due ore ha discusso apertamente con agricoltori e comitati della Terra dei fuochi in campo neutro, a Palazzo Serra di Cassano durante la seconda giornata del convegno "What's ecology" promosso dall'Isde con il sostegno delle Assise cittadine, dei Medici per l'ambiente e della cooperativa Humanitas. Una due giorni che ha visto l'intervento di molti esperti tra i quali, oltre al padrone di casa Gerardo Marotta, gli oncologi Antonio Marfella e Giuseppe Comella, il geologo Giovanbattista de' Medici e l'urbanista Aldo Loris Rossi.
Caldoro ha invitato tutti,a cominciare dai rappresentanti di Confagricoltura presenti in sala, a difendere i prodotti che sono all'interno della filiera: «I prodotti sani li dobbiamo proteggere tutti insieme. Saremmo dei matti a generalizzare perché rovineremmo tutta la nostra produzione che costituisce un'eccellenza e che offre migliaia di posti di lavoro». Da Caldoro è arrivato un invito agli agricoltori campani «ad essere attenti dieci volte di più alla qualità, a partecipare con il sistema pubblico e a non vedere i controlli come vessazioni, ma come metodo di tutela».
Non si sono presentati, tra gli invitati, il sindaco Luigi de Magistris e i ministri Nunzia De Girolamo e Andrea Orlando, quest'ultimo spesso presente in Campania ma in questi giorni impegnato in Sardegna. Tra i presenti, invece, il deputato 5 stelle Salvatore Micillo, l'eurodeputato Pdl Erminia Mazzoni e Massimiliano Manfredi del Pd, componente della commissione parlamentare antimafia.
«Oltre al danno ambientale - ha denunciato Manfredi - la nostra regione è vittima di una grande operazione di speculazione economica che mira a colpire e distruggere la filiera agroalimentare, il turismo e i nostri attrattori».
Un confronto su due punti: difesa dei nostri prodottie bonifiche. Con i comitati che, arrivati massicciamente, hanno ripetuto senza sosta il no alla costruzione di un termovalorizzatore a Giugliano mirato all'eliminazione delle ecoballe ammassate soprattutto a Taverna del re.
E qui Caldoro ha aperto uno spiraglio: «Su impianti e tecnologie il disaccordo è legittimo, ma bisogna cominciare iniziare a dire anche dei sì alle soluzioni.
Gli impianti di compostaggio sono essenziali. Non sono invece innamorato del termovalorizzatore a Giugliano. Sebbene in Italia ce ne siano tanti e sia un impianto autorizzato in Europa, credo che quella tecnologia sarà superata a breve e, perciò, è bene ragionare anche sull'innovazione come il plasma che non produce emissioni ed è verde anche se ha costi elevati per cui non è ritenuta conveniente». Sulla Terra dei fuochi, prima del confronto tra Caldoro e i comitati, era tornato all'attacco don Maurizio Patriciello: «Bisogna inasprire le pene, oggi ridicole, per chi sversa i rifiuti illegalmente. Se questo scempio è stato possibile è perché lo Stato, in tutte le sue varie forme, non ci ha tutelato. Lo Statoè un gran signore distinto ma a volte tanto distante da sembrare quasi assente»