Lo scandalo ambientale si ripercuote sul marchio Campania: crolla il commercio di ortaggi e frutta

Terra dei fuochi, aziende ko marchio Campania in ginocchio

Effetto Terra dei fuochi: vendite in calo del 40 per cento Crollo del 40 per cento dei prodotti agricoli
24 ottobre 2013 - Dario Del Porto
Fonte: Repubblica Napoli

L’anno nero del marchio Campania. È la profonda crisi dei nostri prodotti, l’altra faccia del sacrosanto desiderio di verità e giustizia sulle aree avvelenate dalle ecomafie. Effetto Terra dei fuochi. «Un dramma», lo definisce senza mezzi Gennaro Masiello, presidente regionale della Coldiretti, che intravede nei dati dell’ultima settimana gli indicatori «di un colpo mortale assestato al comparto agroalimentare della regione». Il settore che se la passa peggio è proprio quello agricolo.
«Sul piano della produzione, ortaggi e frutta hanno subito una mazzata fortissima, con un non inferiore al 3540 per cento», spiega Vito Amendolara, presidente dell’Osservatorio per la dieta mediterranea ex assessore regionale all’Agricoltura e ora consulente di Caldoro.
«Nessuno vuole mettere la polvere sotto il tappeto  sottolinea Amendolara  il problema esiste e deve essere affrontato. È il momento di bonifiche integrali e caratterizzazioni dei terreni, i sindaci devono circondare le aree a rischio e pattugliarle. Quando ero assessore regionale ho fatto chiudere quindici pozzi nell’area della ex discarica Resit di Giugliano. La psicosi però non aiuta. Le indagini dell’Istituto superiore della Sanità effettuate in quella zona, ad esempio, hanno dato esito negativo. Ci sono gli attestati e le firme, eppure non se ne parla».
Nei giorni scorsi a lanciare l’allarme erano stati i produttori di mozzarella di bufala, che avevano denunciato un crollo delle vendite del 40 per cento, mentre non si registrano problemi significativi nel comparto delle carni né in un altro settore d’eccellenza della regione come il vino: «Il tema è molto sentito, ma per noi che operiamo in Campania al momento non ci sono ripercussioni», dice Salvatore Giunta, manager dell’azienda vinicola irpina “Villa Raiano”. Sulla stessa linea anche Lamberto Lauri, che si occupa di rappresentanza e importazione di vini: «Per fortuna il settore non ne sta risentendo, la qualità dei prodotti non è in discussione».
Nell’ortofrutta invece i conti sono in rosso. «È una fobia orizzontale che si sta allargando a macchia d’olio  afferma il presidente di Coldiretti Gennaro Masiello  dagli ortaggi alle mele fino a tutti gli altri prodotti. Ed è un peccato, perché in Campania abbiamo tante imprese che producono nel pieno rispetto di tutte le regole. Siamo i primi ad aver preteso massima trasparenza e adesso oltre al danno subiamo anche la beffa».
Nunzio Vitolo, presidente regionale della Fac ricorda che «la crisi è generale. È vero però che in questo momento occorre grande attenzione. Nel settore ortofrutticolo  suggerisce Vitolo  la certificazione obbligatoria anche per le produzioni più piccole potrebbe aiutare il cliente a sentirsi più garantito». Masiello racconta di aver incontrato proprio in questi giorni «produttori che stanno vivendo sulla pelle delle loro imprese il rischio di un calo generalizzato delle vendite. Alcuni colloqui sono stati disarmanti. Sempre più spesso i clienti prendono tempo prima di chiudere gli investimenti per il prossimo anno. Così questi ragazzi stanno perdendo entusiasmo».

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