L’allarme dei vulcanologi «È un’area sismica costruire richiede più fondi per una maggiore sicurezza»

Agnano, tempi più lunghi e salgono i costi

Termovalorizzatore, necessaria una variante al Prg. Lo staff di Bertolaso studia i vincoli dell’area
26 giugno 2008 - Salvo Sapio
Fonte: Il Mattino

Potrebbe slittare all’inizio della prossima settimana la decisione di Bertolaso rispetto al sito di Agnano, indicato dal Comune come possibile area dove costruire un termovalorizzatore. Gli esperti incaricati dal sottosegretario stanno valutando l’impatto che l’inceneritore avrebbe sull’area flegrea. Il dubbio è legato non tanto alla realizzazione dello stabilimento ma ai costi che, per adeguare l’inceneritore all’ambiente, potrebbero salire. Il decreto spazza via ogni dubbio, invece, rispetto ai vincoli che, pure, per l’area sono numerosi. Almeno cinque gli aspetti da tenere in primo piano. L’area è indicata dal Prg come zona di riqualificazione e sviluppo, con obiettivo ambientale per la costituzione di un grande parco naturale. Necessaria una variante. «Ma non sarebbe obbligato alcun passaggio burocratico - spiega il vicesindaco Tino Santangelo, titolare della delega all’urbanistica - i poteri attribuiti al sottosegretario sono tali da consentire una immediata modifica del Prg». Superato questo punto restano le perplessità di ordine geologico. L’area è, infatti, in un’area di vulcanesimo attivo. «È un’area sismica, il posto peggiore dove collocare un impianto del genere - afferma senza mezzi termini Giuseppe Luongo docente di Fisica del vulcanismo alla Federico II - e ritengo che la cosa non sfugga a Bertolaso. Il bradisismo e l’attività delle fumarole sono un dato oggettivo, come pure il fatto che Agnano si trova in una conca, dove la circolazione del vento è problematica. Senza contare gli effetti di surriscaldamento ulteriore del sottosuolo. Tecnicamente l’opera è realizzabile ma per farlo i costi sarebbero molto alti». Quanto alti? «Anche il 50% in più del previsto - sottolinea Giuseppe Rolandi, docente di Geochimica e vulcanologia alla federiciana - valutazione identica a quella che va fatta per Chiaiano. Sono soluzioni rabberciate, da ultima spiaggia. C’era il tempo, invece, per una ricerca seria degli spazi più adeguati». Costi più alti che possono essere quantificati in circa centomila euro di spese da sostenere per la costruzione. Lunga, poi, la lista dei vincoli. «Il luogo scelto - spiega Ornella Capezzuto, responsabile Wwf Campania - è vincolato dal piano paesistico Agnano-Camaldoli, ha caratteristiche microclimatiche particolari e l’intero contesto è composto da aree protette, riserve naturali, parchi regionali e aree natura 2000, cioè tutelate da direttive comunitarie. In tutt’Europa la messa in funzione di inceneritori deve essere preceduta da un’attenta valutazione, certo non realizzabile con le direttive del decreto per l’emergenza. Siamo di fronte a decisioni verticistiche che non tutelano la legalità a tutela della salute. A chi giova la scelta, sovradimensionata, di quattro inceneritori in Campania?». Come se non bastasse, quindi, l’area dei Campi Flegrei, quindi anche Agnano, è candidata ad essere area protetta dell’Unesco. «Nel tentativo tragico di recuperare il tempo perduto - commenta il manager dell’Azienda di cura, soggiorno e turismo dei Campi Flegrei, Franco Mancusi - si punta al sacrificio di un cratere vulcanico dei mitici Campi Flegrei. La scelta di Agnano sarebbe la fine delle prospettive di riqualificazione urbanistica, ambientale, turistica dell’intero comprensorio già costretto a vivere nell’incubo del bradisismo ricorrente. Siamo certi che a prevalere, nelle prossime ore, saranno le motivazioni del buon senso e della ragione». Per intanto non si placano le proteste. Ieri un gruppo di cittadini di Pozzuoli, residenti nell’area di via Scarfoglio, ha incontrato il sindaco Giacobbe. Annunciata la creazione di un comitato per bloccare il progetto.

 

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