Martusciello: bonifiche, camorra già in campo

Il Pg Martusciello: camorra già al lavoro per le bonifiche

Il giudice al convegno dei medici per l'Ambiente «Dai controlli sui veleni mai trovate scorie nucleari»
23 novembre 2013 - Luca Marconi
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «Non ci sono dubbi che la camorra sia interessata all'affare bonifiche, che i colletti bianchi guardino alle risorse destinate al risanamento della Campania» secondo il Procuratore generale Vittorio Martusciello, intervenuto al convegno Isde (Medici per l'Ambiente) a Palazzo Serra di Cassano. Ne che possa essere «strumentale», aggiunge, il fiume di rivelazioni «in parte già note, cose già dette da altri pentiti» o «non sempre esatte» del camorrista-pentito Carmine Schiavone che, si ricorda, nell'88 ingaggiò l'affare cave-rifiuti speciali col cugino Francesco alias Sandokan ed oggi invece afferma che a quell'affare si sarebbe opposto percependone il rischio per la salute pubblica. Ï pg, già dopo il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, toma sulla questione colletti bianchi: Roberti ha parlato di un ulterio re salto di qualità delle ecomafie che si fanno impresa quotata in borsa e quindi sistema: «Bisogna anzitutto individuare effettivamente le ditte che hanno smaltito le loro scorie», dice allora Martusciello, e poi: «Ma, grazie a Dio, rifiuti radioattivi almeno sino ad ora non sono stati trovati». Ci sono stati casi di ritrovamenti di rifiuti a bassa radioattività, ospedalieri, che sarebbero finiti anche nella Difrabi di Pianura. Ma se si parla di bidoni veri e propri con scorie «dalla Francia o dalla Germania, come dice Schiavone, di questo non c'è traccia». Quindi i rilievi dell'Arpac già effettuati in alcuni siti indicati da Schiavone sarebbero rassicuranti? «Credo di sì, ma nulla vieta di ripeterli» dice il Pg, che invitando a contenere la componente emotiva di tutta la vicenda rifiuti tossici-awelenamento ambientale riflette sul la norma: «Abbiamo assistito di recente alla condanna di Bidognettì e all'assoluzione di Antonio Bassolino». Il primo imputato per lo smaltimento illegale, il secondo coinvolto al processo sulle gestioni Fibe-Finmeccanica. «Solo al primo era contestato il disastro ambientale. Ma entrambi i procedimenti rivelano le difficoltà della autorità giudiziaria con la configurazione di questo reato, difficoltà su cui è necessario riflettere. E comunque la risposta giudiziaria non risolve il problema, attiene al momento della repressione, mentre occorrerebbe un maggiore coordinamento delle autorità sanitarie con gli enti pubblici e un più efficace e tempestivo scambio di informazioni su tutto quanto riguarda l'avvelenamento della Campania, terreni e salute». E ancora predsa, sugli allarmi di Schiavone: «Altri pentiti avevano indicato gli stessi siti prima della famosa commissione d'inchiesta parlamentare, forse con i mezzi dell'epoca i controlli non erano all'avanguardia, ciò non toglie che possano ripetersi». Ma «sicuramente è alto il rischio dell'interesse dei colletti bianchi dei clan - gli stessi pentiti sono anche imprenditori sulle bonifiche, e le verifiche severissime sulle ditte e sugli appalti oggi sono necessarie». La Regione ha approvato l'altro giorno il ddl per Terra dei Fuochi, che comprende il divieto per la pubblica amministrazione di stipulare contratti con ditte che hanno commesso reati ambientali, ma è passato pure l'emendamento che stabilisce che queste ditte debbano essere condannate all'ultimo grado di giudizio. E al convegno Isde «What's Ecology-il disastro della Campania Felix questione nazionale», si è parlato anche del ddl, in particolare dell'articolo io: «Limitazioni per industrie insalubri», chestabilisce come «nelle aree individuate dal Éàïî regionale di bonifica dei siti inquinati è vietato l'insediamento di nuove industrie insalubri di categoria i» (categoria che comprende gli inceneritori) e cioè «fatti salvi i procedimenti amministrativi già avviati», emendamento in corner. «Praticamente hanno fatto il diritto ed anche il rovescio», commenta il professor Alfredo Mazza, che nel 2004 pubblicò su Lancet Oncology la prima analisi epidemiológica sulla Campania che sdoganò l'espressione Triangolo della Morte. «Per evitare che la legge possa essere impugnata per incostituzionalità», ha replicato prontamente il governatore Caldoro. La necessità di piantumare almeno i terreni avvelenati e quelli confinanti per tenere meglio sotto controllo e con minore spesa la Terra dei Fuochi con vegetali-spia, è emersa da quasi tutti gli interventi alla prima giornata del convegno, con Aldo Loris Rossi, Giovan Battista de Medid, Gaetano Rivezzi, Antonio Martella e Maurizio Montella dellisde, lannuzzi del Cnr, il comandante Sergio Costa, Pina Tommasielli per i dati dell'Osservatorio oncologico comunale e Gerardo Maretta tra gli altri. Oggi sono attesi monsignor Angelo Spinillo, Benedetto De Vivo, Adriano Giannola, don Maurizio Patriciello, l'onorevole Massimiliano Manfredi, de Magistris, Caldoro e il ministro Nunzia De Girolamo.

Powered by PhPeace 2.7.16