Anche nella Ue è allarme ecomafie

22 novembre 2013 - Vincenzo R.Spagnolo
Fonte: Avvenire

DA ROMA Irlanda del Nord, giugno di quest'anno. Dopo mesi di indagini, gli investigatori del servizio Dogane scoprono m una vecchia fabbrica un sistema industriale per la ripulitura del diesel agricolo e sequestrano 14 tonnellate di rifiuti tossici. Il business malavitoso funziona cosi: il diesel per trattori e trebbiatrici, dal costo basso, viene comprato dai criminali e, attraverso raffinerie clandestine, viene più o meno filtrato, per poi essere rivenduto da benzinai compiacenti al prezzo di quello normale. Ï risultato? Milioni di euro per la criminalità e due tipi di inquinamento: dell'aria, attraverso gli scarichi delle vetture che Ìo usano (la pulitura artigianale peggiora i residui e sporca i motori), e del suolo perché gli scarti della "ripulitura" sono micidiali. È una delle nuove modalità di avvelenamento dell'ambiente segnalate da Europol, l'organizzazione europea di polizia con sede a L'Aja, che ha appena diffuso il dossier 2013. «I crimini ambientali sono una minaccia emergente nella Uè. Consentono n rapporto 2013 sottolineala mancanza di un sistema standard di controlli che contrasti l'illegalità a chi li pratica bassi rischi e alti profitti, E purtroppo la mancanza di un sistema standardizzato di controlli sui carichi circolanti fra i vari Stati mèmbri finisce per aiutare i delinquenti che operano in quel settore...». Nonostante «i collegamenti all'economia legale - denuncia il direttore di Europei Rob Wainwright - i traffici adeguatamente monitorato e non viene investigato a sufficienza». In tempi di crisi economica, molte imprese puntano a ridurre i costi di smaltimento e cosi cresce anche la commistione fra «gruppi criminali e società legali». Ad esempio, prosegue Wainwright, «gruppi mafiosi italiani sono impegnati non solo nel contrabbando di quantità di immondizia, ma anche nel provvedere servizi di gestione dei rifiuti a settori sia pubblici che privati». E spesso, nelle indagini, emergono link a bande esperte nelle frodi e nell'utilizzo di documenti e certificati contraffatti. Le mafie italiane sono infiltrate anche in settori legati alle energie pulite, come gli impianti eolici e in un altro rapporto Europol si segnala come, su 296 gruppi criminali organizzati nòstrani coinvolti m reati am bientali, 95 siano di 'ndrangheta, 86 di camorra, 78 di cosa nostra e 33 pugliesi. I reati ambientali, scrive Europei, «minacciano la salute dei cittadini europei», minando anche la sussistenza di attività legate alla coltivazione e alla pesca: «I criminali sanno bene come sfruttare con astuzia le regole su libero commercio e circolazione delle merci nella Uè». Inoltre, i trafficanti di rifiuti e di scarti (chimici, industriali, farmaceutici) «approfittano dell'assenza di un sistema standardizzato europeo in materia di controlli». Nel solo 2011, 346mila tonnellate di rifiuti nocivi sono state sequestrate in 10 Paesi europei, 8 africani e 5 asiatici. Una miniera d'oro per gli spalloni internazionali della monnezza è il traffico di spazzatura elettronica (telefonia, elettrodomestici, computer, circuiti con materiali nobili come il silicio) verso Africa e Asia. Secondo l'Europei «i rifiuti elettronici sono un bene ricercato per il valore dei componenti». La conseguenza è l'avvelenamento del suolo e delle acque, in Africa occi dentale o in India, dove gli abitanti e i lavoratori impiegati nel recupero di materiali da quei rifiuti iniziano a soffrire di patologie neurologiche o cerebraii dovute aUa presenza di metalli nocivi come il mercurio.

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