Sei domande sull`inchiesta dell`Espresso
22 novembre 2013
Fonte: L'Espresso
Numerose contestazioni sono state mosse da amministratori, politici, tecnici e cittadini all'inchiesta de "l'Espresso". Il nostro articolo sintetizzava ¡I dossier finale di uno studio dell'Us Navy sui rischio ambientale legato ai rifiuti tossici, realizzato nelle province di Napoli, inclusa la città, e Caserta. Lo studio, costato 30 milioni di dollari, prendeva in esame acqua, aria, terreni di 543 case e 10 basi statunitensi alla ricerca di 214 sostanze nocive in un'area di mille chilometri quadrati. Ecco i punti più discussi.
Lo studio dell'Us Navy è vecchio "L'Espresso" ha scritto che le conclusioni dell'Us Navy risalgono al giugno 2011 e sono basate su esami condotti dal 2009. Ma da allora non risulta che siano state bonificate discariche, ne eliminate le sorgenti di rischi ambientali. Ne sono stati realizzati altri studi sui pericoli per la salute provocati dalle sostanze tossiche legate alla questione rifiuti.
L'Us Navy ha smentito l'inchiesta de l'Espresso No. Anche questa settimana sul suo sito l'Us Navy di Napoli ha invitato il personale americano a esaminare i risultati della campagna di test, gli stessi pubblicati da "l'Espresso". Il responsabile della logistica statunitense in Campania ha dichiarato che l'acqua nelle basi americane è sicura: infatti dalla fine del 2009 sono state tutte dotate di impianti speciali di depurazione. Fuori dalle basi l'Us Navy ha mantenuto l'invito a usare solo acqua minerale per bere, cucinare, pulire i cibi, lavare i denti, fabbricare ghiaccio e alimentare gli animali domestici.
Avete ignorato i dati della società comunale che gestisce la rete idrica di Napoli Lo studio dell'Us Navy su cui si basa l'inchiesta de "l'Espresso" prende in esame i controlli sull'acqua realizzati dalla società comunale di Napoli Arin, oggi sostituita dalla Abc. I tecnici dell'Us Navy assistono ai test condotti dall'Arin e scrivono che «i sistemi per raccogliere i campioni e le metodologie di analisi in laboratorio dell'Arin non sono quelli usati dall'Us Navy. Pertanto i risultati sui campioni raccolti dall'Arin non sono confrontabili con quelli dell'Us Navy». Per questo la base Usa di Capodichino oggi depura con un suo apparato l'acqua fornita dalla rete idrica di Napoli.
Che sostanze vengono analizzate nell'acqua durante i test dell'Us Navy? I test americani prendono in considerazione i livelli di 86 sostanze nocive legate all'inquinamento dei rifiuti tossici, incluso l'uranio. Le analisi condotte dall'Abc di Napoli e rese pubbliche sul Web rispettano i regolamenti italiani e riportano i livelli di 23 sostanze.
Infondato l'allarme sull'uranio "L'Espresso" ha scritto che l'uranio scoperto nell'acqua dei rubinetti connessi a pozzi privati secondo gli americani era verosimilmente legato alla natura vulcanica dei suoli. Gli americani però sostengono che le loro conclusioni sono limitate dalla carenza di informazioni fornite dalle autorità italiane. E infatti ignoravano i verbali allora segreti di Carmine Schiavone sui fanghi radioattivi. Sepolti secondo il boss pentito nella zona dove le analisi hanno trovato uranio.
Avete scritto che i prodotti agricoli campani sono pericolosi Falso. Abbiamo riportato le conclusioni delle analisi su una serie di verdure, scelte tra quelle più sensibili all'inquinamento: tutte sono considerate sicure. -tit_org- Sei domande sull'inchiesta dell'Espresso
Lo studio dell'Us Navy è vecchio "L'Espresso" ha scritto che le conclusioni dell'Us Navy risalgono al giugno 2011 e sono basate su esami condotti dal 2009. Ma da allora non risulta che siano state bonificate discariche, ne eliminate le sorgenti di rischi ambientali. Ne sono stati realizzati altri studi sui pericoli per la salute provocati dalle sostanze tossiche legate alla questione rifiuti.
L'Us Navy ha smentito l'inchiesta de l'Espresso No. Anche questa settimana sul suo sito l'Us Navy di Napoli ha invitato il personale americano a esaminare i risultati della campagna di test, gli stessi pubblicati da "l'Espresso". Il responsabile della logistica statunitense in Campania ha dichiarato che l'acqua nelle basi americane è sicura: infatti dalla fine del 2009 sono state tutte dotate di impianti speciali di depurazione. Fuori dalle basi l'Us Navy ha mantenuto l'invito a usare solo acqua minerale per bere, cucinare, pulire i cibi, lavare i denti, fabbricare ghiaccio e alimentare gli animali domestici.
Avete ignorato i dati della società comunale che gestisce la rete idrica di Napoli Lo studio dell'Us Navy su cui si basa l'inchiesta de "l'Espresso" prende in esame i controlli sull'acqua realizzati dalla società comunale di Napoli Arin, oggi sostituita dalla Abc. I tecnici dell'Us Navy assistono ai test condotti dall'Arin e scrivono che «i sistemi per raccogliere i campioni e le metodologie di analisi in laboratorio dell'Arin non sono quelli usati dall'Us Navy. Pertanto i risultati sui campioni raccolti dall'Arin non sono confrontabili con quelli dell'Us Navy». Per questo la base Usa di Capodichino oggi depura con un suo apparato l'acqua fornita dalla rete idrica di Napoli.
Che sostanze vengono analizzate nell'acqua durante i test dell'Us Navy? I test americani prendono in considerazione i livelli di 86 sostanze nocive legate all'inquinamento dei rifiuti tossici, incluso l'uranio. Le analisi condotte dall'Abc di Napoli e rese pubbliche sul Web rispettano i regolamenti italiani e riportano i livelli di 23 sostanze.
Infondato l'allarme sull'uranio "L'Espresso" ha scritto che l'uranio scoperto nell'acqua dei rubinetti connessi a pozzi privati secondo gli americani era verosimilmente legato alla natura vulcanica dei suoli. Gli americani però sostengono che le loro conclusioni sono limitate dalla carenza di informazioni fornite dalle autorità italiane. E infatti ignoravano i verbali allora segreti di Carmine Schiavone sui fanghi radioattivi. Sepolti secondo il boss pentito nella zona dove le analisi hanno trovato uranio.
Avete scritto che i prodotti agricoli campani sono pericolosi Falso. Abbiamo riportato le conclusioni delle analisi su una serie di verdure, scelte tra quelle più sensibili all'inquinamento: tutte sono considerate sicure. -tit_org- Sei domande sull'inchiesta dell'Espresso