Intervista a Ugo Mattei

«Che c`entra l`acqua con i rifiuti? Killeraggio contro di noi»

21 novembre 2013 - ad.pa.
Fonte: Il Mattino

«Un killeraggio contro di noi», dice Ugo Mattel, presidente di Abc, la società municipale che si occupa dei servizi idrici. Ce l'ha contro l'inchiesta di qualche giorno fa de l'Espresso che solleva forti dubbi sulla qualità dell' acqua diNapoliriprendendo un vecchio studio dell'Us Navy. «La nascita di Abc, azienda totalmente pubblica, è stata la prova provata della piattaforma politica del sindaco: è l'unica esperienza di questo tipo in Italia, libera di percorrere la sua strada senza alcuna interferenza della politica. Noi gestiamo la comunità come un bene collettivo tra utenti e lavoratori. Per questo non vorrei che dietro ci fossero altri scopi....», spiega Leoni che è anche docente di diritto civile all'università di Torino e, nel 2009, insieme ad altri giuristi, ha redatto i quesiti referendari contro la privatizzazione dell'acqua.
Poi arriva questo vecchio studio Us Navy a creare scompiglio. «Noto da tempo questo studio: non è dotato di fondamenti tecnici seri e questo si evinse già all'epoca. Ma le qualità tecniche dei nostri controlli sono all'avanguardia. Siamo i primi in Italia ad avere un comitato di sorveglianza dove ci sono 5 utenti sorteggiati. È il segnale che siamo per la massima trasparenza. Lo studio Vecchia la ricerca dell'Us Navy È tutto sotto sorveglianza, la gente deve stare tranquilla Oggi è l'acqua del popolo, non l'acqua del sindaco. Per questo nonmi stupisco che lo si attacchi sull'acqua».
Lo crede davvero?
«Strano tirar fuori un dossier vecchio a distanza di anni. ..Manon ho nessun elemento per suffragare questa ipotesi».
Non negherà che tra rifiuti, Terra dei fuochi e racconti di alcuni pentiti, c'è una certa preoccupazione. «Non c'è ombra di dubbio che un problema esiste. Ma creare allarme in questo modo è assurdo e mutile. Cosa c'entra l'acqua di Napoli con i rifiuti?».
Ce lo spieghi lei. «Niente. Il 40 per cento delle nostre acque vengono dal Serino, in Irpinia: dove c'è un terreno argilloso che favorisce il filtraggio dell'acqua piovana. Sin dal tempo degli antichiromani. E da lì un acquedotto, tutto in pendenza al naturale, porta l'acqua in città senza utilizzare energia».
E l'altro 60 per cento? «Arriva da Ponte Vatano a Maddaloni, Marette nel Matese e Cassino nel Lazio. E nessuna di queste zone è minimamente contigua ad aree a rischio e non c'è alcun contatto con la Terra dei Fuochi. E già questa è la linea Maginot della sicu rezza».
Epperò la gente ha una certa paura. «Non deve averne: l'acqua è controllata in origine e per tutto l'intero processo. Pensi che con la nuova gestione i 2mila chilometri di tubi vengono controllati ogni sei mesi e non ogni due anni. Impossibile che si scada di qualità».
E le analisi? «La normativa vigente prevede un certo numero di analisi: noi ne facciamo 5 volte in più. Nel laboratorio intemo facciano 100mila controlli all'anno: pensi che ne debbano essere circa 20mila. I nostri utenti possono essere tranquilli anche perché rispondiamo a loro e non ad azionisti o altro. E la nostra esperienza può diventare il modo come i beni comuni andrebbero gestiti nel bene della collettività».

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