Terra dei fuochi: suoli contaminati, via alle verifiche. De Magistris torna ad attaccare l'Espresso

Terreni avvelenati, cibi a rischio entra nel vivo il piano «no food»

Il commissario alle bonifiche: ecco dove va fermata la coltivazione
Mario De Biase ha chiesto ufficialmente ai commissari prefettizi che reggono il Comune di Giugliano di avviare le procedure per bloccare in tutto o in parte le coltivazioni
20 novembre 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Stop alle coltivazioni su tré aree inquinate del Giuglianese: lo ha chiesto il commissario Mario De Biase al Comune di Giugliano sulla base dei risultati delle analisi resi pubblici nelle scorsa settimana. De Biase lunedì mattina nel corso di un incontro al quale ha partecipato anche uno dei commissari del Comune di Giugliano, ha messo per iscritto la necessità di «interdire le coltivazioni agricole ad uso alimentare» vista la contaminazione dei suoli che hanno sforato i parametri di legge. Ieri ha inviato il verbale dell'incontro chiedendone l'applicazione. Ma, almeno a sentire i responsabili, nulla sarà deciso prima della fine della settimana. E non è detto che si arrivi a un blocco della produzione agricola. Nella mappa del Commissariato alle bonifiche i terreni considerati più a rischio perla presenza di veleni e scorie. Su alcuni la coltivazione sarà inibita, su altri solo quella ad uso alimentare, su altri ancora la commercializzazione del prodotto I prefetti identificheranno le particelle catastali e iproprietari, anche se queste notizie sono già state fornite dal commissario, e decideranno se inibire la coltivazione, la sola coltivazione ad uso alimentare o la sola commercializzazione del prodotto. In questo caso non è chiaro come riusciranno a garantire l'esecuzione del provvedimento. Si potrebbe verificare quello che è già successo coni pozzi dai quali sarebbe vietato prendere l'acqua: al momento, però, il commissario prefettizio della tema commissariale che guida l'amministrazione, Fabio Giombini, sta cercando di individuare i proprietari dei pozzi contaminati tramite i dati catastaliperfar partire nuovi controlli. Anche in questo caso De Biase ribadisce di aver già inviato l'elenco con tutte le particelle catastali dove insistono i pozzi con i punti necessari per individuarli e i nominativi di gran parte dei proprietari. Una situazione paradossale visto che già nella relazione di scioglimento del Comune di Giugliano per infiltrazioni camorristiche si legge: «Solamente a decorrere da novembre 2011 il primo cittadino ha disposto la chiusura dei pozzi acquiferi insistenti presso le aree delle discariche, con ordinanze adottate sulla base di una tempistica del tutto inadeguata e rimasta in buona parte dei casi ineseguita. L'organo ispettivo ha infatti accertato che i sopralluoghi per verificare l'ottemperanza alle ordinanze sono avvenuti solo dopo richiesta della procura, circostanza che conferma, ulteriormente, una sostanziale acquiescenza dei vertici politici e dell'apparato burocratico di ambienti controindicati (ai fini antimafia, ndr)». Ma torniamo alle zone che secondo l'Istituto superiore della sanità sono certamente avvelenate. In due di queste aree, quelle corrispondenti alle particelle 36-36 della mappa del commissariato all'ambiente, in realtà, non ci sono ne frutta ne verdura, ma solo rifiuti speciali e il terreno risulta contaminato dagli idrocarburi. Nell'area 23, quella che si trova alle spalle delle piazzole dove sono state depositate le ecoballe, è stato trovato diclorometano fuori norma: sopra c'è un frutteto. Nelle aree 12 e 16, quelle di San Giuseppiello, sono stati trovati metalli pesanti: si tratta di terreni già sequestrati alla famiglia Vassallo. Gaetano Vassallo, il manager dei rifiuti legato ai Casalesi e diventato collaboratore di giustizia, nel 2008 aveva condotto i magistrati nelle aree dove erano stati fatti gli sversamenti abusivi. Il 14 aprile del 2008 alle 14,10 viene fatto un soprallogo inlocalità San Giuseppiello dove, come si legge nel verbale, «viene indicata una distesa di terreno apparentemente agricolo su cui insistono alberi di pioppo ed erbacee di proprietà di Vassallo Cesareo e cogestito per l'attività di discarica dai germani Vassallo Salvatore, Nicola e Antonio tramite la società Setia Sud. Nel sottosuolo sono stati sversati e occupati rifiuti tossici e nocivi». A circa 50 metri viene indicata una distesa di terreno «apparentemente agricolo su cui insistono alberi da frutta tra cui ciliegi di proprietà di Vassallo Renato e Nicola, fratelli di Gaetano. Nel sottosuoo sono stati sversati e occultati rifiuti tossici e nocivi...tali rifiuti sono stati occultati in linea verticale rispetto alla strada provinciale». I terreni sequestrati sono stati affidati a Nicola Vassallo quale custode giudiziario: nel 2010 lo stesso è stato arrestato per violazione dei sigilli e degli obblighi derivanti dalla carica di custode. Adesso, dopo le verifiche annunciate dai commissari prefettizi, dovrebbe arrivare un nuovo divieto di coltivazione. Speriamo che sia, finalmente la volta buona.
 La cartina Nella mappa del Commissariato alle bonifiche i terreni considerati più a rischio perla presenza di veleni e scorie. Su alcuni la coltivazione sarà inibita, su altri solo quella ad uso alimentare, su altri ancora la commercializzazione del prodotto

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