Terra dei fuochi, il nostro genocidio 100mila in corteo

In testa al corteo le foto dei commissari che hanno gestito l'emergenza rifiuti, da Bassolino a Bertolaso: Colpevoli... Ma anche le immagini dei bimbi morti di tumore nelle terre
17 novembre 2013 - Gaetano Pragliola
Fonte: Roma

NAPOLI. Il fiume in piena è straripato per davvero e nemmeno la pioggia ha fermato le 100mila persone che ieri hanno inondato Napoli per gridare la propria rabbia per lo scempio della "Terra dei Fuochi". In testa al corteo tanti volti noti della battaglia all'inquinamento come don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano, l'oncologo Antonio Marfella, don Luigi Ciotti, ma anche il cantautore Nino D'Angelo, il segretario della Fiom Landini, con in mano lo striscione "stop biocidio" oltre alle foto di alcuni bambini morti di tumore e le fotografie di alcuni degli ex commissari straordinari all'emergenza rifiuti in Campania: da Antonio Rastrelli ad Antonio Bassolino, da Corrado Catenacci ad Alessandro Pansa, passando per Guido Bertolaso a De Gennaro e Improta. Sotto ogni foto la scritta "colpevole di biocidio". I manifestanti non hanno risparmiato nessuno, finiscono sotto la gogna anche gli attuali amministratori di Comune e Regione con le foto di Luigi de Magistris e Stefano Caldoro affisse su dei sacchetti di spazzatura esposti in bella mostra a Piazza Borsa. «Non ci rappresenta nessuno», hanno gridato in un corteo di oltre tré chilometri le migliaia di persone che hanno percorso il centro cittadino, da piazza Mancini, luogo di partenza, fino a piazza del Plebiscito. Alla manifestazione c'erano tutti, molti sindacati e tanta gente proveniente da Roma e altre parti d'Italia. Il gruppo più sostanzioso è arrivato da Taranto, la città avvelenata dall'Uva, dalla Basilicata, per protestare contro le trivellazioni petrolifere, dal Lazio, altra zona nella quale, come riferito dal pentito Cannine Schiavone, sarebbero stati sversati dei fusti tossici e ovviamente da tutta la Campania. 11 corteo, del tutto pacifico, ha vi sto l'adesione di tanti ragazzi appartenenti ai gruppi studenteschi e famiglie. Tanti gli slogan urlati per le strade di una Napoli in protesta, un grande striscione è stato srotolato in piazza Bovio: "Camorra, Stato, imprenditoria, stesse colpe". Alla testa del corteo evidentissimo striscione: " Fiumeinpiena stop biocidio". La grande marcia si è conclusa in piazza del Plebiscito dove è stato allestito un palco per il concerto di chiusura. Molti l'hanno già definita una data storica quella del 16 novembre 2013, dove migliaia di persone sono scese in piazza per gridare il diritto alla vita e l'urgenza delle bonifiche. «Basta negazionismi, 10 milioni di tonnellate di rifiuti tossici non possono non fare danni. E il nostro olocausto - ha detto l'oncologo Antonio Martella - All'ex discarica Resit di Giugliano faremo il giardino dei giusti, piantando i nomi delle comunità più colpite».

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