Padre Zanotelli difende l`acqua: sbagliata quella copertina
Spunta una focaccia di 5 metri
Quando le cose vanno male, meglio ripartire dall'essenziale, per esempio dal pane e dall'acqua. È accaduto anche questo nel fiume in piena che ha invaso piazza del Plebiscito. «Bevi Napoli e poi... vivi». Dal corteo arriva anche un pensiero positivo come questo. Autore del commento è uno che in materia di acqua se ne intende: padre Alex Zanotelli, profeta dell'acqua pubblica. E non solo acqua, perché in piazza c'era anche pane gratis, con la focaccia della Terra dei Fuochi che è stata distribuita dallUnipan, associazione dei panificatori della Campania. «Una manifestazione del genere è segno che Napoli non vuole morire spiega padre Zanotelli -. La recente co pertina sull'acqua di Napoli era esagerata, anche perché proietta tutto un tipo di razzismo, su cui ha lavorato molto la Lega, che già si è diffuso in Italia e che non va certamente bene. Non ho letto tutto l'articolo, ma una copertina così non è una buona visione». L'occhio «non napoletano» di padre Alex solleva poi un altro aspetto interessante del fiume m piena: «Per la prima volta, con questa manifestazione, Napoli si salda con il movimento popolare a Nord della città. Napoli era rimasta assente in passato, mentre stavolta c'è stata una bella partecipazione. Io credo che, a questo punto, sia importante creare un unico movimento che rappresenti tutte le realtà della Regione. Un movimento unico, che potrebbe chiamarsi Comitato Regionale, che permetta alle diverse realtà di mettersi democraticamente d'accordo. Non si accetti di andare a parlare con le istituzioni senza questo processo di unificazione». Il fiume in piena ha portato anche il pane, si diceva, oltre all'acqua. In piazza del Plebiscito c'era infatti una mega pagnotta di pane-pizza, lunga più o meno quattro metri. Sul pane c'era una scritta fatta con la farina verde: «Focaccia della Terra dei Fuochi». L'hanno mangiata in molti, così come m molti hanno mangiato pane e sfilati - ni distribuiti dallUnipan, perché è giusto combattere contro chi ha avvelenato la Campania, ma giusto è pure non credere che tutto, in Campania, sia veleno. «Noi ci battiamo da dieci anni contro i forni della camorra - spiega il presidente dei panificatori Mimmo Filosa - contro forni abusivi e pane illegale. Non tutto il pane è nocivo. Bisogna innanzitutto evitare di comprare il pane senza etichetta, come quello delle bancarelle di strada».