Pansa: "Problema di sicurezza civile che nessuno ha compiutamente misurato"
ma anche di campagne mediatiche"
"Stiamo affrontando un fenomeno senza averne reale conoscenza". Alessandro Pansa guarda alla mobilitazione di Terra dei fuochi non solo come capo della polizia, ma anche da analista e docente.
"Siamo di fronte ad un problema di sicurezza civile, ma che nessuno ha ancora misurato".
Prefetto Pansa, è chiaro che la battaglia di Terra dei fuochi - che tra poche ore porterà nel cuore di Napoli decine di migliaia di persone - è già un problema di ordine pubblico. Dovrete farvene carico, pur non avendo gli strumenti per fornire risposte.
"Non è il primo, né sarà l'ultimo caso in cui l'insicurezza percepita, legata ad un tema del governo del territorio, si trasforma in allarme diffuso. In particolare, qui si può dire che il fenomeno non è del tutto misurato. E se non abbiamo valutato e proiettato scientificamente le conseguenze, corriamo il rischio o di sopravvalutarlo, o di sottovalutarlo". L'una del pomeriggio, Dipartimento di Scienze politiche dell'Università Federico II, all'Istituto salesiano di via Don Bosco.
Alessandro Pansa, attuale capo della polizia, conosce molto bene reazioni di piazza e difficoltà di gestione legate allo psicodramma rifiuti: fu prefetto di Napoli e per sei mesi commissario straordinario all'emergenza nell'annus horribilis 2007 (con un'indagine che ancora si trascina). E non a caso, in qualità di docente ancor più che di capo della polizia, Pansa cita ieriTerra dei fuochicome "esempio di allarme civile" nutrito anche di "campagne mediatiche", nella lezione tenuta nell'ambito del master "Analisi criminale e politiche per la sicurezza urbana".
Accanto a lui il rettore Massimo Marrelli, il coordinatore Giacomo Di Gennaro, il professore Giuseppe Acocella, l'assessore (ex rettore) Guido Trombetti, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Significativa l'introduzione di Marrelli: "Esistono poche istituzioni che possano essere rispettate come tali. Altre, lo sono formalmente. Pansa appartiene allaprima categoria".
Prefetto, quali risposte può dare lo Stato a una fondata paura, che però non offre ancora certezze sulle correlazioni tra inquinamento e aumento di patologie tumorali?
"Questo è uno dei temi sensibili. Nel caso dell'insicurezza sull'inquinamento ambientale, la misurazione deve essere non solo approfondita e il più completa possibile, ma deve esser fatto da soggetti in cui la popolazione ripone lasua fiducia".
Lei sta lanciando un appello a fidarsi?
"Dico che le istituzioni, sia al livello centrale che regionale hanno cominciato con determinazione una caratterizzazione di questi siti e certamente si andrà avanti. Ma bisogna anche fidarsi di chi è deputato alla valutazione dei rischi ambientali".
C'è chi invoca l'intervento dell'esercito. È d'accordo?
"Ben venga, se serve. Ma la decisione compete al governo; le forze dell'ordine ci sono, ma si può completare la macchina". Nel pomeriggio, Pansa incontra alla Pietrasanta, i vertici della Federazione delle associazioni antiracket (Fai) e Tano Grasso. Resta forte il sostegno a chi denuncia: anche in memoria di un grande iniziatore della battaglia, il compianto ex capo della polizia Antonio Manganelli, a cui da ieri è intitolata la Federazione. Toccante la testimonianza di un imprenditore palermitano: "Con Manganelli ho conosciuto lo Stato".