Nuovo assalto alla Sapna: «Dipendenti minacciati dai lavoratori Cub»
Il sindacato autonomo: da lunedì al via le procedure dei licenziamenti
«Ancora una volta i lavoratori del Cub hanno invaso la nostra sede, hanno sfondato una porta, ci hanno minacciato, un dipendente è stato costretto ad andare in ospedale: era in stato di choc. Oggi presenterò un'altra denuncia, la decima: perché nessuno interviene?»: l'amministratore unico della Sapna, Enrico Angelone, landa l'ennesimo grido di allarme. La sede è stata assaltata da circa quaranta dipendenti del Consorzio unico di bacino che per la società provinciale gestiscono le discariche chiuse. Nei giorni scorsi il commissario liquidatore, Lorenzo Di Domenico, aveva inviato alla Sapna una lettera per informare che awebbe rafforzato l'organico di una unità. Angelone si è opposto : a suo parere 197 persone sono più che sufficienti a svolgere il lavoro previsto. Ieri mattina il raid. L'ennesimo. Facendo un passo indietro, i 1971avoratori del consorzio sono stati utilizzati dalla Sapna a mano a mano che subentrava ai consorzi nella gestione degli impianti, marestanoneiruoli del Cub conii quale per diversi anni non è stato stipulato nemmeno un contratto di servizi. Ogni anno la partecipata versava 5 milioni al consorzio senza che fosse stato mai firmato un appalto, senza che ci fosse stato un passaggio di cantiere. Poi lo scorso anno la situazione è state regolarizzata. I soldi sono serviti finora apagare almeno in parte tutti gli 881 dipendenti del consorzio. Ma quella che si sta giocando in questi giorni è una partita diversa con una posta in gioco molto più alta. La scorsa settimana, infatti, la Regione ha presentato aRoma la sua proposta per sistemare i dipendenti dopo lo sdoglimento del consorzio che doveva avvenire tré anni fa e che è stato sempre rinviato. Ma Di Domenico avverte: «Si parla di un nuovo rinvio ma io non sono disposto ad accettarlo» e da lunedì ha messo in ferie (primo passo in vista del licenziamento) tutti i lavoratori senza incarico: «Circa 700», dice. Per il sindacato autonomo sono 1400. Nelle intenzioni della Regione tutti dovrebbero trovare una nuova collocazione e la pianta organica varata da Bertolaso per applicare la legge (424 esuberi) dovrebbe restare lettera morta. «Il nostro intento è quello di offrire un'opportunità di ricollocazione al lavoro nel ciclo industriale a tutti» ha spiegato l'assessore - Perciò abbiamo elaborato un progetto per il quale chiediamo il sostegno finanziario al Governo e non ci siamo limitati alla semplice ricMesta di cassa integrazione». Le prime 700 unità dovrebbero essere riassorbitie dai Comuni per raggiungere l'obiettivo del 65 per cento di differenziata. Ma l'amministratore delegato di Asìa, Daniele Fortini, già ha fatto sapere di non essere d'accordo: «Più bracda vuoi solo dire maggiori costi per i cittadini - ha spiegato - Piuttosto servirebbe accompagnare al riposo i lavoratori molto anziani o inabili, centmaiain Campania, ed assumere giovani». E gli assalti continuano.