Sabato a Napoli #fiumeinpiena
De Magistris: andrò al corteo Tuccillo: sbagli, tocca alla gente
15 novembre 2013 - S.B.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
NAPOLI — «Partiti e politici, no grazie». Gli organizzatori della manifestazione che partirà domani da piazza Mancini per la Terra dei fuochi, contro i roghi, gli inceneritori e il piano regionale dei rifiuti, ieri in una lettera hanno messo le cose in chiaro. «Da un mese — scrivono sul sito sfiumeinpiena — stiamo lavorando decine di ore al giorno per la riuscita del corteo. L'abbiamo fatto, da sempre, in modo autorganizzato, ribadendolo in ogni occasione pubblica e assumendoci l'onere che questo comportava. Nonostante l'estrema chiarezza da parte nostra), la confusione (e - in alcuni casi - la malafede) ci impongono di chiarire alcuni punti». E i punti sono che si tratta di una manifestazione che non vuole cappelli politici, ne partiti. Fanno eccezione i gonfaloni che, dicono, «rappresentano la cittadinanza e la città intesa come comunità». Anche se la conclusione è chiara: «Molti di voi ci chiedono: sarà una piazza dei sindaci e delle fasce tricolore? Noi vi rispondiamo: no. Sarà la piazza dei cittadini. Chiunque voglia essere in quella piazza, quel giorno, indossando un vessillo che lo ponga non come cittadino tra i cittadini, ma come parte politica attiva, lo farà di propria iniziativa, assumendosene la responsabilità e affrontando di conseguenza eventuali contestazioni».
Ma è proprio tra gli amministratori che, nelle ultime ore, si registrano posizioni molto diverse. Luigi de Magistris ha chiamato a raccolta i sindaci, tutti. «Vi rivolgo questo appello — così il sindaco arancione — per essere presenti, con i nostri gonfaloni, alla manifestazione Stop biocidio, indetta il 16 novembre dai comitati, dalle associazioni e dalle cittadine e dai cittadini. I gonfaloni rappresentano le istituzioni e la cittadinanza ed, in questo caso, simboleggerebbero il sostegno delle città tutte».
Ebbene il collega di Afragola, il democratico Mimmo Tuccillo, gli ha risposto spiegando, invece, le legittime ragioni della mancata partecipazione. «La legittima protesta dei cittadini di fronte a questo disastro annunciato, non può essere, a mio parere, l'ennesima occasione per confondere ruoli e responsabilità. Ne le bandiere agitate dai movimenti possono essere lo schermo dietro il quale rifugiarsi per cercare riparo dai propri fallimenti — scrive Tuccil lo —. Il fenomeno dei roghi e degli sversamenti abusivi che ha assunto caratteri macroscopici nel nostro territorio, non è altro, infatti, che l'altra faccia della medaglia di una incapacità della politica e delle istituzioni a dare una risposta efficace al problema della gestione dei rifiuti e del controllo del territorio». A Tuccillo fa eco un commissario di governo a Casal di Principe, il prefetto Silvana Riccio, ex braccio destro di de Magistris. «Ð mio è un punto di vista non politico e da donna delle istituzioni credo che dobbiamo lavorare. Questo è il nostro compito. Che la popolazione si mobiliti — afferma — è giustissimo. Però chi ha responsabilità di governo deve solo lavorare». Libera e Legambiente sostengono in pieno la manifestazione e da ieri anche la Cgil. «Organizzazioni dei cittadini. Libera, Legambiente, sindacati da anni — ricordano i segretari Tavella e Libertino — hanno denunciato le condizioni in cui tutto ciò si sviluppava. Ecco perché le istituzioni hanno il dovere di assumere e raccogliere le richieste di verità che i cittadini ed il movimento avanzano sul tasso di inquinamento e sui pericoli per il futuro senza creare allarmismi, ma anche senza dissimulazioni. Cgil Campania e Napoli da anni rivendicano la necessità di un ciclo integrato dei rifiuti in grado di dare risposte strutturali ad un problema che ha creato enormi danni all'immagine e all'economia regionale».
Ma è proprio tra gli amministratori che, nelle ultime ore, si registrano posizioni molto diverse. Luigi de Magistris ha chiamato a raccolta i sindaci, tutti. «Vi rivolgo questo appello — così il sindaco arancione — per essere presenti, con i nostri gonfaloni, alla manifestazione Stop biocidio, indetta il 16 novembre dai comitati, dalle associazioni e dalle cittadine e dai cittadini. I gonfaloni rappresentano le istituzioni e la cittadinanza ed, in questo caso, simboleggerebbero il sostegno delle città tutte».
Ebbene il collega di Afragola, il democratico Mimmo Tuccillo, gli ha risposto spiegando, invece, le legittime ragioni della mancata partecipazione. «La legittima protesta dei cittadini di fronte a questo disastro annunciato, non può essere, a mio parere, l'ennesima occasione per confondere ruoli e responsabilità. Ne le bandiere agitate dai movimenti possono essere lo schermo dietro il quale rifugiarsi per cercare riparo dai propri fallimenti — scrive Tuccil lo —. Il fenomeno dei roghi e degli sversamenti abusivi che ha assunto caratteri macroscopici nel nostro territorio, non è altro, infatti, che l'altra faccia della medaglia di una incapacità della politica e delle istituzioni a dare una risposta efficace al problema della gestione dei rifiuti e del controllo del territorio». A Tuccillo fa eco un commissario di governo a Casal di Principe, il prefetto Silvana Riccio, ex braccio destro di de Magistris. «Ð mio è un punto di vista non politico e da donna delle istituzioni credo che dobbiamo lavorare. Questo è il nostro compito. Che la popolazione si mobiliti — afferma — è giustissimo. Però chi ha responsabilità di governo deve solo lavorare». Libera e Legambiente sostengono in pieno la manifestazione e da ieri anche la Cgil. «Organizzazioni dei cittadini. Libera, Legambiente, sindacati da anni — ricordano i segretari Tavella e Libertino — hanno denunciato le condizioni in cui tutto ciò si sviluppava. Ecco perché le istituzioni hanno il dovere di assumere e raccogliere le richieste di verità che i cittadini ed il movimento avanzano sul tasso di inquinamento e sui pericoli per il futuro senza creare allarmismi, ma anche senza dissimulazioni. Cgil Campania e Napoli da anni rivendicano la necessità di un ciclo integrato dei rifiuti in grado di dare risposte strutturali ad un problema che ha creato enormi danni all'immagine e all'economia regionale».