Intervista a Mimmo Tuccillo

«Sbagliato nascondersi dietro ai cittadini noi politici dobbiamo risolvere i problemi»

Tuccillo, sindaco di Afragola: ho detto no all'invito dell'ex pm
Un errore confondere i ruoli
15 novembre 2013 - Tonia Limatola
Fonte: Il Mattino

«La politica deve fare la sua parte, i movimenti di cittadini devono fare la loro. Senza arrivare alla solita confusione di ruoli, che rischia di non dare risposte alle istanze di chi protesta legittimamente». Il sindaco di Afragola Mimmo Tuccillo non lo manda a dire: secondo lui l'invito di De Magistris rivolto ai sindaci della provincia a sfilare con i gonfaloni non solo è una forzatura, ma è anche un modo per confondere le acque sul piano delle responsabilità.
Ma cosa l'ha spinta a scrivere al sindaco di Napoli per ribadire che non sfilerà? «Sono preoccupato perché temo che sfilando dietro le bandiere dei movimenti si inneschino dinamiche che alla fine non portano a nessuna parte. Un fatto grave, specie quando ci troviamo di fronte a problemi così gravi e pesanti e davanti ai quali il senso di fallimento diventa pesante».
Ci ha ripensato sentendo gli altri suoi colleghi? «Certo che no, sono deciso a non sfilare anche per rispetto della volontà dei comitati che rivendicano la loro autonomia. Se si tratta, come ho capito, di una protesta pura allora è opportuno che i cittadini scendano in piazza senza i sindaci».
Non devono sfilare, ma cosa possono fare per sostenere ragioni contro degrado? «La politica deve porsi il problema di di dare risposte possibili ai problemi. E confondendo i ruoli e responsabilità, questo diventa impossibile».
In quale caso i politici possono scendere accanto ai cittadini, allora? «Appena ci sarà una visione comune sulla quale la politica deve avere capacità di avanzare proposte e portarle a concretezza senza nascondersi dietro ai cittadini».
Quindi, distinti e distanti? «Se non si assume la giusta distanza, si finisce per crogiolarsi in una manifestazione collettiva senza risolvere questioni. Anni di proteste non hanno prodotto nulla, è evidente. Napoli poi pesa molto sul l'emergenza rifiuti».
Allora, lei ce l'ha col sindaco di Napoli? «Napoli registra un ritardo enorme sull'impiantistica e sui controlli. In Provincia ci muoviamo meglio, anche stringendo accordi tra comuni per monitorare il territorio. Lo abbiamo fatto noi di Afragola con Caivano, Casalnuovo eAcerra».
Scusi, quando parla di impianti non realizzato di riferisce anche all'inceneritore? «Occorre una politica seria sui territori per la raccolta differenziata. In tre mesi, ho già dato incarico nuova ditta per raggiungere il 70 per cento entro giugno, ad Acerra abbiamo impianto che funziona. Se ne servono altri, che si facciano».
Secondo lei quindi quello di Giugliano sarebbe necessario? «Questa regione è paralizzata, è evidente, bloccata dall'incapacità di assolvere impegni con la comunità europea. Non sono io a dover stabilire se l'inceneritore sia la soluzione, non ne ho la competenza. Credo, però, che la questione vada affrontata puntando a una programmazione regionale certa e più chiara per risolvere il problema, senza nessuna preclusione ideologica».

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