La raccolta a Napoli

Differenziata, martedì il via

26 giugno 2008 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del mezzogiorno
«Entro martedì i residenti dei Colli Aminei avranno i bidoncini all'interno dei palazzi per depositare carta, vetro, umido, plastica ed organico, affinché siano raccolti in maniera differenziata».
Gennaro Mola, assessore alla Nettezza Urbana del Comune di Napoli, inizia il conto alla rovescia. Il porta a porta coinvolgerà in questa prima fase circa 18 mila napoletani. Entro fine settembre — se saranno rispettati i piani — altri 40 mila. Al 31 dicembre 2008 ancora 40 mila. «I cittadini», prosegue l'assessore, «hanno già ricevuto o riceveranno tra breve i vademecum dove è spiegato come devono depositare i rifiuti e in base a quale calendario i bidoncini saranno svuotati». L'umido sarà prelevato tre volte alla settimana. Il secco due. Plastica e carta una volta ogni sette giorni.
Mentre la provincia di Napoli resta assediata dall'immondizia non raccolta — «situazione grave ed insostenibile», dice il sindaco di Forio d'Ischia, Franco Regine — suscita polemiche il regolamento che disciplina la tassa sui rifiuti solidi urbani nel Comune di Napoli. Sotto accusa, in particolare, un emendamento approvato nella maratona notturna sul bilancio, tra l'11 e il 12 giugno. Prevede che il cittadino possa chiedere il rimborso del 60% di quanto pagato per la tarsu solo se il Comune non provveda alla rimozione del disservizio entro 30 giorni dalla diffida. «Avrà effetto retroattivo al primo gennaio, facendo quindi decadere — stima Marco Mansueto, presidente della commissione consiliare bilancio — circa 7 mila richieste di rimborso già presentate dai cittadini e motivate con le ben note scene di sfacelo verificatesi nelle strade napoletane, disseminate di minidiscariche a cielo aperto».
L'assessore alle risorse strategiche Enrico Cardillo, «padre» del nuovo regolamento, respinge le critiche.
«All'amministrazione — ricorda — competono lo spazzamento delle strade, la raccolta dei rifiuti e il conferimento di essi negli impianti, gestiti da altri (prima il commissariato straordinario, ora la struttura tecnica del sottosegretariato ai rifiuti). L'emergenza, come ben noto, è determinata unicamente dall'inadeguatezza degli impianti a ricevere e smaltire i rifiuti e mai da disservizi imputabili al Comune di Napoli o alla sua società di gestione, l'Asia». La modifica al regolamento, quindi, sarebbe servita solo a difendere il Comune da una valanga di ricorsi rispetto ai quali l'amministrazione si ritiene estranea. I movimenti dei consumatori preannunciano però ricorsi al Tar.

 

 

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