"Soft Walking", lungo corteo di auto in tangenziale contro la discarica di Chiaiano E il premier torna a parlare di uso della forza per chi contesta il decreto rifiuti

Auto a passo d'uomo per protesta Berlusconi: ci vuole il pugno duro

Antonio, uno dei partecipanti: «Abbiamo anticipato quello che accadrà alla viabilità, quando la discarica sarà aperta»
26 giugno 2008 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Centotrentanove auto alla velocità di trenta chilometri all'ora sulla tangenziale di Napoli, con bandiere e manifesti. Vetture scortate dalla polizia, come fosse un corteo qualunque. Intorno, il caos: circolazione bloccata sull'arteria che collega i poli estremi della città.
I comitati di Chiaiano avevano promesso che, dopo il via libera allo sversatoio da parte di Bertolaso, avrebbero messo in campo forme originali di protesta, capaci di spostare il dissenso da Chiaiano al cuore di Napoli. Ieri hanno mantenuto l'impegno. Soft walking si chiama questo tipo di manifestazione, patrimonio da anni dei movimenti ecologisti nordeuropei, dove per la verità i militanti partecipano in genere a piedi o in bicicletta. Il corteo è entrato in Tangenziale di buon mattino, ad ora di punta, dall'ingresso di Pozzuoli. Auto a passo di lumaca, schierate su tre corsie, e traffico in tilt. I manifestanti sono poi usciti al casello della zona ospedaliera e di lì si sono di nuovo immessi in Tangenziale, percorrendola in direzione opposta, verso Pozzuoli. Alla fine dell'autocorteo la Polstrada ha fermato 16 vetture ed ha controllato libretto di circolazione, assicurazioni ed altro. Sono state elevate due contravvenzioni perché i documenti non erano in regola o mancavano. Nessuna denuncia. Tra l'altro, i manifestanti hanno rispettato il limite minimo di velocità previsto in Tangenziale, appunto 30 chilometri orari.
Antonio, uno dei componenti del comitato che ha promosso l'iniziativa, spiega il senso della stessa: «Abbiamo anticipato quel che accadrà alla viabilità, quando la discarica sarà aperta. Non è un caso che il corteo sia stato composto da 139 auto. Tanti saranno gli autocompattatori che ogni giorno transiteranno nel centro abitato di Marano e di Chiaiano. Il corteo sulla Tangenziale è stato organizzato anche in segno di solidarietà con le popolazioni di Bagnoli e di Agnano, dove sarà realizzato l'inceneritore ».
Novelli indiani metropolitani — la componente più creativa e fantasiosa del movimento del settantasette — i comitati di Chiaiano escono dunque dalla riserva e rilanciano la mobilitazione. Al loro fianco si schiera Santiago Cirugeda, architetto spagnolo di fama internazionale, da sempre vicino alle tematiche dei movimenti ecologisti. È in questi giorni a Napoli, su invito dell'associazione Archintorno, che da alcuni mesi conduce una campagna nell'università per il coinvolgimento degli studenti sulle alternative eco-compatibili all'attuale piano rifiuti. Oggi sarà al presidio di Chiaiano e nel pomeriggio incontrerà i cittadini. Discuterà della costruzione di installazioni sulla raccolta differenziata e contro la discarica. Venerdì terrà una conferenza nella facoltà di Architettura di Napoli, per discutere di progettazione partecipata di installazioni, di isole ecologiche e di modelli alternativi di gestione dei rifiuti, fondati sulla differenziata e sul riuso.
La nuova fase della protesta di Chiaiano — dopo le barricate e gli scontri tra polizia e manifestanti di fine maggio — irrita profondamente Berlusconi. Ieri il presidente del consiglio ha evocato nuovamente lo spettro dei mi-litari, per contenere e reprimere le manifestazioni contro le discariche in Campania. «Non si può consentire a nessuna minoranza di occupare ferrovie e autostrade », ha detto intervenendo all'assemblea di Confesercenti. Un chiaro riferimento, il suo, a quanto stava accadendo in quello stesso momento a Napoli, anche se, a rigor di legge, nessuna occupazione c'è stata. «Lo Stato difenderà la legalità usando la forza con l'esercito», ha aggiunto il premier, non senza polemizzare con chi lo ha preceduto nell'esecutivo. Ha detto, infatti: «Se siamo in questa situazione è per la follia demagogica del passato. Ora ho in mano la situazione e non torneremo verso l'anarchia».
Berlusconi, insomma, mostra i muscoli. Gli replica con sarcasmo Michele Buonomo, il responsabile di Legambiente Campania: «Caro presidente, lo Stato deve sì difendere la legalità, ma usando il pugno duro contro i trafficanti di rifiuti che da anni hanno devastano e continuano a devastare l'intero paese. Bloccare gli ecomafiosi sarebbe una cosa buona e giusta e, se vuole essere un presidente di cuore, modifichi il decreto sulle intercettazioni telefoniche. Se non se ne è ancora accorto, con quel decreto sta facendo un regalo all'ecomafia, altro che problema di minoranza, di ferrovie e di autostrada».

 

 

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