Il geologo replica a Sodano: tenete i bambini lontano da lì

Chiaiano: «Ma quale parco? La discarica è una bomba»

L'allarme di Ortolani: «Geyser di percolato»
12 novembre 2013 - Luca Marconi
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «A metà giugno inviteremo i ministri alla sagra della ciliegia di Chiaiano», ebbe a dire qualche tempo fa l'ex sindaco lervolino, che pure inizialmente si prestò a difendere al Selva dai rifiuti che oggi ricoprono malamente la sua cava maggiore. Bei tempi. Correva l'anno 2005, era di maggio e i contadini di Chiaiano portavano cassette di ciliegia «recca» (la qualità croccante propria di Chiaiano) al Comune. Due anni prima la Regione aveva istituito lïnte Parco delle Colline a protezione della selva denominata la Severa già m epoca romana: apicoltura, allevamento di ovini e ciliegie le attività di sempre. Poi col IV Governo Berlusconi e Bertolaso e compagni, con decreto legge approvato durante il soggiorno del Consiglio dei Ministri a Napoli si decise l'apertura della discarica scegliendo la cava che l'Ente Parco avrebbe voluto parco giochi con attrattori e laghetto per gli sport d'acqua, l'ex Poligono di via Cupa del Cane.
Discarica di Chiaiano Si scopriranno quasi subito sul fondo della neo discarica esorbitanti quantità di amianto, la provenienza ne resta naturalmente ignota. E più recentemente il sito è sequestrato dalla Procura, che, tra l'altro, rileva opere abusive e ipotizza una mancata impermeabilizzazione dell'invaso, per l'uso di argilla scandente.
Le ditte che lo hanno allestito in subappalto sono raggiunte da interdittiva antimafia: la Dda sospetta contiguità dei titolari con i Maliardo ed i clan Casalesi. Così si chiude la storia della cava di Cupa del Cane? No. Il Comune vorrebbe realizzarci un parco per bambini. Ð geólogo Ortolani, che ha già eseguito m loco diverse perizie per Enti e Procura, sbotta: «Ma siete matti? I bambini soprattutto dovrebbero stare lontani da lì». Perché? Secondo l'esperto della Federico Ð che affida le sue ultime analisi alla Rete «la discarica di Chiaiano è un "tumore " di rifiuti alto 60 metri infilato nel sottosuolo di un Parco regionale». Ortolani ha appena partecipato ad un convegno nella Selva sull'inquinamento ambientale e le bonifiche. «Avevo appena finito di illustrare lo stato di serio pericolo in cui versa la discarica di Chiaiano con problematiche che continueranno ad aggravarsi nei prossimi anni — racconta il geólogo —, per cui l'area è da ritenere progressivamente pericolosa e da "curare" come un malato, quando il vicesindaco di Napoli con strabiliante candore ha detto che al di sopra del cumulo di rifiuti in evoluzione peggiorativa, dopo interventi di "messa in sicurezza" verrà realizzato un parco giochi, per bambini!».
Ma perché è pericolosa? «La discarica di Chiaiano è realizzata in maniera difforme da quanto prescritto dalla legge — e questo è materia dell'inchiesta della Procura, ndr — con dispersioni di fluidi in atmosfera non ben qualificati e con prevedibili peggioramenti in base a come è stata realizzata: è luogo dal quale devono stare lontani i bambini. E non ci possono essere interventi realizzabili nei prossimi anni per eliminarne la pericolosità. Forse il vicensindaco non conosce la criticità ambientale della discarica», sintetizzata in una immagine allegata (qui accanto, ndr). Ortolani mostra una sezione geoambientale schematica che «evidenzia le principali problematiche emerse in seguito alle indagini eseguite nella discarica». Eccole. «La struttura impermeabilizzante di base, in seguito ai rilievi eseguiti il 6 febbraio 2009, appariva non eseguita a regola e nel rispetto delle vigenti leggi». Vale soprattutto per i gradoni della struttura affioranti nella parte di discarica sottoposta a sequestro (nella mappa contrassegnati dalle lettere D ed E). Mentre «sul margine estemo della discarica lungo il lato sud e sud-ovest si verifica scorrimento di percolato e risalita rumorosa di biogas». C'è poi una zona (lettera G) di «assestamenti differenziati in relazione al differente spessore di rifiuti con conseguenti danneggiamenti della struttura impermeabilizzante laterale» dell'invaso. Nel grafico sono indicate anche zone impossibili da raggiungere. La lettera H indica la parte basale dei rifiuti «satura di percolato». La lettera I indica il pozzo per il pompaggio del percolato che «il giorno 28 luglio çîí è stato interessato da un'eruzione di biogas e percolato». La lettera M e le frecce nere indicano «l'afflusso di biogas verso il pozzo che ha originato l'eruzione. Le grosse frecce nere indicano la dispersione di biogas anche all'estemo della discarica che è stata evidenziata dai sondaggi eseguiti dal Ctu (Procura). La fuoriuscita dalla discarica di biogas all'esterno avviene attraverso una parte della struttura impermeabilizzante laterale che evidentemente è stata danneggiata, oltre ad essere stata mal rea lizzata, come osservato durante il sopralluogo del 28 giugno 2010. Si ricorda che in tale zona il tufo giallo è molto fratturato e che i rifiuti sono soggetti ad inevitabili assestamenti differenziati». Ancora, mentre le zone rosse alla base della discarica indicano «la probabile dispersione di percolato verso la sottostante falda», quelle azzurre invece «l'acqua di precipitazione che si infiltra nei rifiuti», moltiplicando il percolamento secondo l'esperto dell'ateneo federidano e consulente dei magistrati. Le macchie grigie, infine, rappresenta no le dispersioni di gas in atmosfera. Insomma, dopo il parco acquatico a Chiaiano tramonterebbe anche l'ipotesi di un parco asciutto, perché un parco al percolato con spettacolari geyser di gas, secondo Ortolani, proprio non si può fare.

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