In Campania raccolta a rilento: solo un Comune su cinque raggiunge l'obiettivo del 65 per cento voluto dall'Europa

Differenziata, flop del nuovo piano

Fuorigrotta, nei bidoni marroni dell'umido finisce di tutto: nessuno controlla
I «furbetti» Depositi fuori orario, i residenti: «C'è chi getta ¡sacchetti alle nove di mattina»
12 novembre 2013 - Davide Gambardella
Fonte: Il Mattino

Sbirciando nei nuovi cassonetti installati dall'Asia a Fuorigrotta, dove sono comparsi da pochi giorni i bidoni marroni per l'umido, si può trovare di tutto e di più. Colpa dei «fùrbetti» che gettano ogni tipo di rifiuti a tutte le ore, ed anche dell' assenza di controlli che da gioco facile ai soliti incivili. Oltre al piatto - per dirla come c'è scritto sui volantini per incentivare alla raccolta dell'umido - in molti svuotano tanto altro. Cambia il colore del contenitori, ma in fin dei conti per alcuni fùorigrottesi resta sempre «munnezza». E in Campania solo 101 Comuni su 551 raggiungono l'obiettivo del 65 per cento voluto dall'Europa e stabilito dalla legge che prevedeva negli anni passati commissari ad acta per chi non raggiungeva la percentuale del 50 per cento.
Carte unte, cartoni per la pizza, e va bene. Ci sono buste piene di avanzi della sera prima, e ci siamo. Quello che però forse non è ancora chiaro a molti, è che nei bidoni marroni, comparsi da poco a Puorigrotta per potenziare la raccolta dell'umido in città, non può finirci di tutto. «Frazione organica» non vuoi dire bottiglie di plastica e di vetro, mattonelle, imballi, lattine, pezzi di plastica. Sbirciando nei nuovi cassonetti installati dall'Asia nel quartiere dello Stadio, si può trovare di tutto e di più. Colpa dei «fùrbetti» che gettano ogni tipo di rifiuti a tutte le ore, ed anche dell'assenza di controlli che da gioco facile ai soliti incivili. Oltre al piatto - per dirla come c'è scritto sui volantini per incentivare alla raccolta dell'umido - in molti svuotano tanto altro. Cambia il colore del contenitori, ma in fin dei conti per alcuni Fuorigrottesi resta sempre «munnezza». Ampiamente annunciati dalle locandine all'ingresso dei condomini del quartiere, e dai blitz dei giorni scorsi dei vigili urbani, nei nuovi cassonetti finisce quindi un po' di tutto. Esattamente come avveniva prima dei bidoni marroni. Qualcuno non richiude il coperchio, altri invece ci piazzano un interno mobilio davanti. Sarà perché per la strada si continua a sversare suppellettili e persino una vecchia tivùacolori, sonoancorapochiicittadini «virtuosi» che si adeguano alla raccolta dell'umido. Sporcizia e tappeti di spazzatura anche a due passi dalla pista ciclabile. E lungo viale Augusto stazionano ancora i resti delle palme colpite dal micidiale punteruolo rosso. Abbandonati, come tutto il resto. «Sono lì da qualche mese - racconta Giovanni, barista della caffetteria a pochi metri dalla stazione della linea 6 della metro -1 giardinieri vengono sempre a curare le aiuole, per carità, ma dicono che non possono toglierli perché sono materiali speciali. Intanto i rami e le foglia si accumulano». E così, m questo clima di incuria generale, c'è anche chi getta i sacchetti della spazzatura anche quando non dovrebbe, e soprattutto, non fa alcuna differenza tra un bidone e l'altro. Figuriamoci poi la differenziata. C'è un po' di tutto, infatti, nei nuovi contenitori di color marrone. È appena l'una del pomeriggio e si intravedono decine di sacchetti puzzolenti, nonostante la fascia oraria ben esposta sulla locandina che campeggia davanti ai palazzi (dalle ore 20 alle 22) e l'operazione della polizia municipale di appena una settimana per elevare verbali nei confronti dei trasgressori. Mattonelle, qualche lattina, bottiglie di vetro, plastica. Qualcuno getta due sacchetti pieni di cartacce nella campana per il vetro. Un altro invece si ferma, si guarda attorno e poi deposita la spazzatura in un bidone. «Eh, lo so, ha ragione: non si potrebbe, sono le due del pomeriggio, ma...». Insomma: «sacchetto-selvaggio» a Fuorigrotta è ancora una realtà. «Dopo le multe dei giorni scorsi in molti hanno capito che non si può depositare la spazzatura a tutte le ore - ragiona a voce alta Perppe Campopiano, macellaio di via Leopardi - ma purtroppo gli incivili sono la maggioranza. Guardate, i cassonetti sono già quasi pieni. Gettano i rifiuti anche alle nove di mattina». Nel quartiere della municipalità che lo scorso anno si è aggiudicata le «cartoniadi» di Palazzo San Giacomo, di difficoltà se ne riscontrano anche nella raccolta degli altri tipi di rifiuti che dovrebbero essere differenziati: all'incrocio tra via Lepanto e via Doria è un continuo slalom tra cataste di cartoni, fogliame e ortaggi, sul viale Augusto invece, davanti alle campane perla raccolta del vetro e della plastica, ci sono deibidoncini di pittura vuoti in bellavista. È anche colpa dei commercianti tutto questo degrado? Risposta secca: «Noi abbiamo i nostri bidoni per i rifiuti organici, sono quelli blu - fa notare un fruttivendolo sono gli altri che non rispettano nulla. Gli orari? Lasciamo perdere. La verità è che qui ci vorrebbero vigili ad ogni metro».

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