Rifiuti speciali, sequestrati 3 serbatoi
NAPOLI - Tre serbatoi dello stabilimento Kupit della Kuwait di Napoli sono stati posti sotto sequestro preventivo in seguito ad un provvedimento emesso dalla Direzione distrettuale antimafia. Ad eseguire il sequestro delle strutture di via Brecce, ufficiali di polizia giudiziaria dell'agenzia delle dogane e della capitaneria di porto di Napoli, insieme a personale dei vigili del fuoco e dell'Arpac. Il reato contestato è la gestione illecita in maniera organizzata di rifiuti pericolosi. Le indagine finora svolte dagli inquirenti hanno infatti consentito di accertare la presenza, all'interno dei tré serbatoi posti sotto sequestro, di rifiuti speciali. Si tratta, in particolare di 'acque oleose' la cui pericolosità è stata segnalata dai tecnici dell'Arpac intervenuti sul posto. Le acque in questione, infatti, provengono dalle operazioni di pulitura dell'oleodotto che collega il deposito al terminale marittimo Vogliena e avrebbero dovuto essere smaltite secondo l'apposita procedura. Per rifiuti di tale tipo è necessaria infatti una fase di stoccaggio per la decantazione e, in un secondo momento, il conferimento presso impianti specializzati per il trattamento di rifiuti reflui. Dagli atti acquisiti e dalle attività svolte in loco dagli inquirenti è invece emersa l'inadeguatezza dei serbatoi, non idonei alla procedura di decantazione delle acque oleose necessaria. A denunciare l'inadeguatezza di tali strutture, esami effettuati sui materiali contenuti, che hanno portato alla luce un elevato livello di Cod (Chemical oxygen demand). Poste dunque sotto sequestro le strutture, gli agenti, sempre affiancati da vigili del fuoco e da tecnici dell'Arpac. hanno dato il via ad una serie di verifiche e controlli per accertare lo stato in cui si trovano gli altri serbatoi dello stabilimento in via Brecce e, soprattutto, per assicurarsi che l'illecito non abbia causato danni a livello ambientale. Non resta che attendere adesso l'esito degli accertamenti e sperare che sia negativo. Allerta tra i residenti e i frequentatori della zona ma anche, in generale per i napoletani. Il flagello del cattivo smaltimento dei rifiuti e, soprattutto, l'emergere di siti contaminati dalla presenza di sostanze dannose alla salute collettiva e ambientale rappresenta un incubo a occhi aperti che la gente è stanca di vivere. Da qui l'auspicio che il territorio, con particolare riferimento alle 'zone sensibili" sia sottoposto a maggiori e continui controlli da parte degli organi compe tenti. Napoli allora aspetta. Aspetta che il senso civico riesca a riappropriarsi della sua sfera di competenza. che il ciclo dei rifiuti smetta di essere una 'macchina macinasoldi" e diventi, al pari di quanto avviene nelle maggiori capitali europee, fiore all'occhiello ed emblema di una società civile e dignitosa.