Caldoro e de Magistris: Bassolino assolto in aula ma la condanna è politica

Il governatore e il sindaco: «Rifiuti, un fallimento»

Mercato al Plebiscito De Magistris: «Ottimo liberare piazza Plebiscito, ma no al deserto, occorre trasformarla in area mercatale»
6 novembre 2013 - Angelo Agrippa
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Il governatore Stefano Caldoro tiene a separare la responsabilità giudiziaria da quella politica. In verità, è quanto dice di sé anche Bassolino. Ð commento di Caldoro sull'assoluzione del suo predecessore nel processo sull'emergenza rifiuti è infatti tutto ispirato alla distinzione dei due aspetti, come del resto fa anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. E questo, benché l'emergenza continui (dato che il ciclo integrato resta un traguardo ancora lontano da raggiungere), mentre i picchi di crisi registrati negli anni passati fanno, di tanto in tanto, capolino nelle previsioni di chi è chiamato a gestire attualmente le fragilissime fasi dello smaltimento. Insomma, è lecito chiedersi se la responsabilità politica contrassegnerà anche il giudizio futuro sugli attuali amministratori territoriali?
Comunque sia, il presidente della Regione sottolinea di «non aver nutrito dubbi sulla correttezza personale di Bassolino». Per poi aggiungere: «Capisco la soddisfazione degli imputati e la mia formazione garantista mi porta a riflettere su un elemento da tenere presente, e cioè che la magistratura ha assolto gli imputati perché il fatto non sussiste». Tuttavia, frena Caldoro, su un altro piano pesa «la responsabilità politica» che, spiega, porta a «ragionare sulle cose che non sono andate bene nel passato e che hanno ricadute sul futuro e sul presente». Quale la responsabilità principale che individua il governatore della Campania? «Quella di chi ha scelto un sistema piuttosto che un altro». Per Caldoro è stato infatti un «errore» scegliere per la Campania «un sistema che non era sperimentato in Italia e in Europa. La crisi durissima che ancora oggi viviamo è legata al fatto che abbiamo perso venti anni e questa è una responsabilità molto grande». Oggi non ci sono, ricorda il presidente della giunta regionale, «impiantistica e strutture adeguate» e «cosa ancora più grave rispetto agli errori del passato, è che anche quando vuoi percorrere la strada giusta incontri resistenze legate alle diffidenze dei cittadini. Perché un errore lo paghi negli anni successivi». Un «errore» che ha prodotto «difficoltà per il futuro». Dunque, al di là degli sforzi profusi dall'attuale amministrazione regionale, gli effetti ereditati dal passato continuano a pesare sulle decisioni attuali che vengono intraprese. «Credo che occorra interrogarsi sulla denuncia politica e su considerazioni di carattere politico — conclude Caldoro — cose diverse dalla vicenda giudiziaria». Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, invece, si interroga sulla possibilità che possa ritrovarsi Antonio Bassolino come suo prossimo avversario politico. «Non saprei -— risponde il primo cittadino —. Sono tante le variabili da verificare, a cominciare dalla possibilità di ricandidarmi e dalla decisione che prenderà lui di candidarsi». De Magistris ha commentato anche lui l'assoluzione di Bassolino nel corso dello Spedale di Angelo Pompameo su TuLuna Napoii e in streaming www.Iunaset.it. «Da semplice cittadino non posso che essere contento nel constatare che una persona sotto processo venga assolta. Tuttavia, ribadisco che giustìzia non è stata fatta per quanto riguarda il tema dell'inquinamento ambientale delle nostre terre. Noi cittadini stiamo pagando le conseguenze di questo scempio. Vi sono responsabilità politiche enormi. E la responsabilità politica di Bassolino, nella vicenda dei rifiuti e dell'inquinamento, è straordinariamente grande. Il mio è chiaramente un giudizio politico: devastante e senza possibilità di assoluzione nei confronti di Bassolino». De Magistris ha poi sostenuto che in piazza del Plebiscito «Bassolino fece una cosa grande, liberando la piazza, ma poi, a torto lui e gli altri, hanno fatto in modo che venisse desertificata. La nostra idea è che la piazza vada vissuta, siamo contro la "lucchettazione" dei luoghi belli. E questa amministrazione si sta muovendo in tal senso. Immaginiamo in piazza del Plebiscito aree mercatali, attività sociali e musicali e un'illuminazione diversa. A breve cominceranno anche i lavori per il restauro di Palazzo Reale».

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