Sandokan, la strana estate del padrino lui cambia carcere, la famiglia trasloca

25 giugno 2008 - Antonio Corbo
Fonte: Repubblica Napoli
Dalla conferma dei 16 ergastoli sono passati cinque giorni e la prima offensiva. La seconda è cominciata ieri alle 15, dodicesimo piano della Procura. Magistrati, due funzionari della Mobile, un colonnello dei carabinieri, i detective della Finanza. 
"Operazione 2008", nome provvisorio di una risposta giudiziaria che dura da mesi e non sarà interrotta dall´estate. Niente pause, non ce ne sono mai state dalla lettura di oscuri messaggi a magistrati, scrittori, giornalisti. Tre le proiezioni: più rigore in carcere, cattura dei latitanti, confisca dei patrimoni. Il processo Spartacus con le sentenze di appello ha respinto le minacce dei boss, ma non si è dissolto l´allarme.
«Ci ha telefonato due volte in pochi giorni il Capo dello Stato, sentiamo la sua vicinanza. Il sostegno di Giorgio Napolitano e del governo danno una forte carica che ho trasmesso a tutto il mio ufficio e alla polizia giudiziaria che opera con noi», confida Franco Roberti, il magistrato che dirige il pool anticamorra. Come dire: non possiamo fermarci. «Cattura dei latitanti e confisca dei patrimoni sono da sempre due nostri obiettivi. Lo sono ancora di più adesso». Roberti non rivela il primo dei tre in questa nuova offensiva.
Il Dap di Roma cambierà le sedi dei boss detenuti. Sono nello stesso carcere Francesco Schiavone, detto "Sandokan" e Francesco Bidognetti, "Cicciotto e´ Mezzanotte". L´Aquila. Possono scambiarsi messaggi. Che cosa si dicono? I rapporti sembrano buoni, ma le strade come le loro celle saranno ancora più distanti. Passano in prigioni diverse: tre per i Casalesi condannati all´ergastolo. Opera a Milano dov´è passato anche Totò Riina con molti siciliani, Parma frequentato da padrini campani e Tolmezzo, periferia Nord di Udine, vecchio carcere ma molto rigido. Direzione e struttura possono rendere più o meno scomoda la detenzione: Opera, Parma e Tolmezzo sono tra le destinazioni peggiori. Le più pesanti da raggiungere per i familiari. L´Aquila è giudicata vicina. Proprio qui "Sandokan" ha avuto gli ultimi colloqui con la famiglia.
L´incontro, intercettato come si può immaginare, rimane segreto. Alcune mosse della moglie e dei figli sembrano però confermare le voci spuntate dopo l´ultimo colloquio. Francesco Schiavone, ancora oggi indiscusso capo dei Casalesi, non ha alcuna intenzione di pentirsi. È più che mai riferimento e modello anche per i gregari di Francesco Bidognetti, quei latitanti che si sono lentamente staccati dal boss in bilico tra crisi e pentimento per imporre la loro pericolosità. Un clima di terrore determinato dal delitto di Umberto Bidognetti, padre del pentito Domenico, di Domenico Noviello ucciso per vendetta dopo la scarcerazione dei camorristi che aveva denunciato, di Michele Orsi, l´imprenditore ammazzato prima che potesse raccontare la sua verità su imprese e politici nello scandalo di Eco 4, la società dei rifiuti confluita nel consorzio Ce4. Un agguato che nelle forme dà la dimensione del personaggio e dei timori del clan: i sicari erano a bordo di un´autocolonna. Sei vetture. È sfuggito il fratello Sergio Orsi, ora protetto ovunque da schiere di finanzieri, ma preoccupato: ha rinviato il 19 giugno l´incontro con i magistrati, scusandosi come aveva fatto poche ore prima con i giornalisti. «Una colica renale devastante».
Francesco Bidognetti ha interesse a far sapere invece che non c´è alcuna sua interferenza sulle trame attuali dei Casalesi. In forme ancora più plateali Francesco Schiavone. La famiglia è pronta a lasciare, su suo consiglio, Casal di Principe. Un addio difficile da interpretare: non è certo un segnale di resa, Sandokan è al vertice da solo, più in alto di Bidognetti, debilitato da pentimenti e fughe. Per la famiglia può essere una scelta di vita, spiegano tra mille dubbi gli inquirenti: collocarsi in un cono d´ombra, lontano dalle tensioni che opprimono il paese degli ergastolani: Casal di Principe, Villa di Briano, San Cipriano d´Aversa e Casapesenna, gli ultimi due sono feudi di Michele Zagaria e Antonio Iovine, i personaggi più importanti per volumi di affari rispettivamente in Emilia Romagna e nel Lazio, interessati anche loro ad un basso profilo di allarme. I due superlatitanti. Si misurano con un pool anticamorra che non è mai stato così incisivo e compatto, oltre che assistito da sezioni efficienti di 007. I pm Antonio Ardituro, Raffaello Falcone, Marco Del Gaudio, Alessandro Milita, Cristina Ribera sono impegnati in questa offensiva. Rodolfo Ruperti è il capo della Mobile di Caserta, ha istituito un´agile sezione di detective nell´ex villa bunker di Dante Apicella in via Casella, diretta dal collega Alessandro Tocco. Lavorano in asse con il capo della Mobile di Napoli, Vittorio Pisani. I carabinieri, su proposta dei generali Toscano e Mottola, hanno bloccato il trasferimento del colonnello Carmelo Burgio, l´ex capo dei parà a Nassiriya: rimarrà un altro anno a Caserta. Le indagini patrimoniali, sollecitate da Roberti ancora una volta ieri, lasciano pensare che sia rinviato anche il trasferimento del comandante provinciale della Finanza di Napoli, Giuseppe Bottillo, che si è confermato in Campania uno dei migliori investigatori italiani. Una valanga di indagini. Sempre che non sia indispensabile al Comando generale.
Questa offensiva non può essere il solo motivo del trasloco: la famiglia Schiavone è turbata per il blitz della Mobile durante la festa di Vietri sul Mare, nei primi di giugno, quando a Raito in un albergo cinque stelle Rodolfo Ruberti volle identificare i duecento invitati. Lui non lo era, ma si presentò con 70 poliziotti. La fine di ogni regola non scritta di fair play. E l´inizio di un nuovo clima che finirà per violare spesso la privacy delle famiglie legate ai clan più in vista. Sandokan ha quattro figli maschi, liberi. Eredi di una fortuna indefinita, interessati a non inciampare in grane giudiziarie. Meglio rimarcare le distanze con gli agguerriti latitanti, braccati giorno e notte anche nella zona di Castelvolturno. Nella riunione di ieri è stata anche aggiornata qualche priorità: Zagaria e Iovine rimangono i superlatitanti, ma l´emergenza segnala anche Raffaele Diana, "Rafilotto", Corrado De Luca, Mario Caterino. Per i tre c´è stata la conferma della pena il 19 giugno. Ma è veloce la scalata degli ex di Bidognetti: Giuseppe Setola, con Alessandro Cirillo, il "Sergente" alleato del claudicante Giovanni Letizia "Zuoppo" e di Oreste Spagnuolo, Raffaele Meccariello "Cumpariello" coinvolto in un vecchio delitto con tutti i big, quindi Metello Di Bona. Sono orientati verso Sandokan, da tempo è a lui legato invece Pasquale Giovanni Vargas, era suo "console" nel Villaggio Coppola. Gli inquirenti ritengono che siano quasi tutti in zona. Sul mare. Gira uno slogan di modesta fantasia ma qualcosa dice: per lo Stato o per alcuni Casalesi è Castelvolturno l´ultima spiaggia.

 

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