Chiaiano, parte l´esposto donne in strada a Pozzuoli

25 giugno 2008 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli
Su Chiaiano non si arrenderanno. Né i disobbedienti dell´antagonismo sociale (che in via Cupa del Cane espongono un cartello in cui vietano ai giornalisti di superare i varchi). Né i professori universitari. Da un lato, difatti, i centri sociali tornano stamane con alcune azioni di disturbo. 
Con l´impiego di decine e decine di mezzi e di autovetture, passando per l´Asse Mediano e attraversando i comuni a nord di Napoli, "dimostreranno" nelle prossime ore quale sarebbe tra tre mesi l´impatto del traffico di compattatori e bilici carichi di rifiuti sulla zona. Dall´altro lato, si lancia nella mischia anche l´Accademia napoletana, attraverso gli studi dei docenti universitari che da 50 giorni sostengono le ragioni del no e ribadiscono anche ieri «i numerosi pericoli collegati alla messa in sicurezza della cava: rischi superabili, forse. Ma con un´altra valanga di denaro pubblico».
La conferenza convocata ieri dal presidente della commissione Ambiente, Carlo Migliaccio, con il consigliere Franco Moxedano e con i quattro docenti universitari - Giovan Battista de´ Medici, Franco Ortolani, Ennio Forte e Aldo Loris Rossi - dura oltre due ore. La cava della discordia costerà, insistono i professori, «oltre 50 milioni di euro». Non solo. Smaltire l´immondizia nella discarica a nord di Napoli comporterebbe «una spesa di ben 600 euro a tonnellata, contro le 300 che oggi ci costa il trasferimento della stessa quantità in Germania». Si parla anche del futuro acquisto da parte del Comune di Napoli delle cave già acquisite tempo fa da Fibe. Per questo, e per altri presunti sospetti «sulla mancanza di trasparenza e di linearità nella scelta della cava Lallero di Chiaiano come sede dello sversatoio da 700mila euro di tonnellate», i comitati di lotta confermano un esposto al superprocuratore. Lo firmeranno anche l´ex ministro Di Pietro - dice Migliaccio - , il deputato Franco Barbato, il sindaco di Marano Salvatore Perrotta. Nettamente contrario, invece, il sindaco di Mugnano, Daniele Palumbo, per il quale «non esiste rilevanza penale nella scelta di Chiaiano. Bisogna invece continuare il dialogo tra i nostri tecnici e le istituzioni». La notizia dell´esposto viene commentata con amaro distacco da Rosa Russo Iervolino. «È strano che si faccia un esposto alla Procura contro chi applica una legge», la battuta liquidatoria del sindaco.
I nodi su Chiaiano restano invece tutti, secondo il fronte serrato degli esperti. «Al di là delle varie osservazioni sulle caratteristiche intrinseche della cava, fuori di lì assisteremo ad un vero e proprio tsunami della logistica. Qualcosa che farà implodere il sistema trasporti e che nessuno ha ancora esaminato», lancia l´allarme il professore Ennio Forte. Ma i pericoli per la realizzazione della discarica a Chiaiano - secondo l´ultimo dossier aggiornato, offerto ieri dallo schieramento dei periti - sarebbero anche altri. «Essi sono di natura idraulica, di permeabilità, di staticità, di sicurezza per i lavoratori che saranno impiegati in quel cantiere», firmato dai docenti Giovan Battista de´ Medici, Aldo Loris Rossi, Franco Ortolani. Ad esempio: «Un lato della cava è di 5 metri, un lato di 70. Ci vorranno 1500 camion carichi di materiale a compensare questa asimmetricità della cava». E ancora: pericolo di colate di fango e di distacco di prismi di tufo; pericolo d´inquinamento per una falda acquifera sottostante di un miliardo di metri cubi; rischio di inondazione per via Cupa del cane (strada attraverso la quale si accede alla cava). Tutto corredato di schede tecniche proiettate al computer, ingrandimento delle numerose fratturazioni sulle pareti della cava, studio al millimetro dei metri cubi di pioggia scesi giù la scorsa settimana e subito assorbiti dal pavimento della futura discarica.
Un braccio di ferro che continua, mentre quel decreto rifiuti che comprende la scelta di Chiaiano - e che ieri è stato approvato alla Camera - non può più aspettare. Ci sono in Campania oltre 25 mila tonnellate di rifiuti a terra, mentre altre centinaia di migliaia di tonnellate restano abbandonate nei siti provvisori, e fermenteranno al caldo ancora una stagione. Arrivano sos drammatici da vari comuni. A Giugliano scoppiano proteste e roghi, a Pozzuoli le donne bloccano la strada per protestare contro i cumuli, esasperazione anche a Marano, a Qualiano, nel pieno centro di Castellammare di Stabia, ad Ercolano. In serata provoca un infondato allarme la notizia di un incendio divampato all´interno dell´impianto Cdr di Caivano: ma è fuoco appiccato a un´altra discarica a cielo aperto.
Intanto, quasi due mesi, viene dissequestrato il sito di stoccaggio di Pianodardine, ad Avellino. Il via libera è stato deciso dal procuratore di Napoli Giandomenico Lepore, nella sua nuova veste di procuratore regionale in materia di rifiuti.

 

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