Arpac, il direttore generale deve essere sostituito Ma Caldoro non si attiva

4 novembre 2013 - cm
Fonte: Conache di Napoli

NAPOLI - Trasparenza, correttezza di comportamenti, riduzioni della spesa pubblica. Il governatore Stefano Caldoro non perde occasione per sottolinerare l'operato della sua amministrazione. Eppure, sulla vicenda della decadenza per incompatibilità del direttore generale dell'Arpac non ha ancora detto una parola. A farlo notare il capogruppo Pd, Raffaele Topo (nella foto) e il presidente della Commissione per il controllo sulle Bonifiche ambientali. Antonio Amato. La mancata attenzione da parte del governatore sul caso è testimoniata, per i democrat, dai continui rinvii, iniziati lo scorso 8 agosto, dell'approvazione, in giunta, della delibera che ripristini la legalità e l'osservanza delle leggi nazionali e regionali all'intemo dell'Agenzia per la Protezione Ambientale. "Già dall'aprile scorso - ricordano Topo e Amato - abbiamo iniziato a presentare interrogazioni urgenti, esposti-denunce, indirizzate anche ad organi istituzionali di controllo, per sollevare la questione dell'incompatibilità del Direttore Generale dell'Arpac, ma nonostante che dal 1 ottobre 2012 questi non risulti più nei ruoli dirigenziali della Regione Campania perché in pensione, e sul punto si è espressa ben tré volte l'Avvocatura regionale, dopo l'attivazione nello scorso maggio del procedimento amministrativo di decadenza, incredibilmente per l'ennesima volta, il provvedimento è stato rinviato a data da destinarsi". Insomma nell'Agenzia regionale chiamata a occuparsi di protezione e tutela ambientale, in un momento storico difficilissimo per i campani, basti pensare alla tragedia rifiuti e alla Terra dei Fuochi, persisterebbe una situazione di grave illegalità. Che non viene però rimossa.

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