De Magistris: non è l`anno zero attenti alle strumentalizzazioni

- Lo scenario Da pm relazionò alla Bicamerale siri smaltimenti illeciti in Calabria «dima diverso, ora svolta possibile» Ex pm II sindaco de Magistris ha indagato sugli sversamenti illeciti in alcune zone della Calabria su cui nel 1997 relazionò alla commissione Scalia
4 novembre 2013 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino
Nel 1995 a Napoli il pentito Carmine Schiavone svelava lo sversamento dei rifiuti tossici nelle nostre terre, e, chissà perché, solo ora quelle parole e quelle denunce stanno facendo tanto rumore. All'epoca, un giovane Luigi de Magistris, era sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro, e istruiva processi e accuse sullo smaltimento illecito dei rifiuti in Calabria contro la 'ndrangheta. Depose alla Bicamerale presieduta da Massimo Scalia «la prima e più importante - sottolinea de Magistris perché aveva indagato l'Italia degli sversamenti illeciti di rifiuti da nord a sud, in maniera trasversale, ed emersero già allora le peculiarità di Calabria e Campania. Ricordo le difficoltà nel fare le indagini e l'inchiesta relativa a Pertusola, in provincia di Crotone, una specie di Italsider calabrese con 30mila tonnellate di zinco smaltite illegalmente. E le collusioni con la criminalità organizzata per gli appalti della raccolta rifiuti a Catanzaro. Ecco perché da sindaco la prima cosa sulla quale ho puntato è statal'internalizzazione del servizio». Da ex pm - e anche da primo cittadino - de Magistris non capisce perché si parla oggi con tanto ardore di cose note già più di tré lustri fa. «Intanto - spiega il sindaco non è che non si è fatto nulla: a Napoli Le scelte Strategia chiara: differenziata e servizi al personale interno per evitare infiltrazioni ci stiamo impegnando per la differenziata e a fare gli impianti, poi altri Comuni come Portici su questo fronte sono all'avanguardia. Io noto che vi è una giusta campagna di responsabilizzazione sul tema. Però, avverto allo stesso tempo una certa strumentalizzazione di chi dice che qui non cambia mai nulla. Un pensiero che provoca tanti danni a cominciare da quelli all'economia, basta vedere il discredito che si sta gettando sui nostri territo ri. Il punto è che ora dobbiamo alzare il livello di protesta, dobbiamo chiedere quello che non ci è mai stato dato per le bonifiche, in quanto lo Stato non ha mai mostrato interesse concreto per questo problema. Ma il rischio che qualcuno voglia fare propaganda su questo tema c'è». Lancia l'allarme il sindaco. Del resto in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo fotografare Napoli e la Campania come terre avvelenate non è un biglietto da visita positivo. «C'è un'agricoltura- sottolinea deMagistris - di grande livello a Napoli e in tutta la regione. Evitare certe generalizzazioni è importante anche perché il vuoto c'è stato, ma ora non c'è più nonostante le tante difficoltànell'amministrare queste terre». De Magistris torna agli anni in cui era sostituto a Catanzaro: «L'indagine connessa al trattamento deirifiuti solidi urbani in Calabria fece conoscere le conseguenze negative verificatesi per la popolazione e le infiltrazioni negli appalti. A Napoli, grazie a queste mie conoscenze, da subito abbiamo preferito intemalizzare ü servizio eliminando a monte i rischi di infiltrazio ne». Le scelte politiche in materia di ciclo dei rifiuti di Palazzo San Giacomo - no all'inceneritore e alle discariche, raccolta differenziata e impianti di trattamento a freddo e tra poco anche la raccolta dell'umido nei cassonetti - stanno facendo di Napoli un po' la capitale di un certo ambientalismo. n sindaco guarda alla manifestazione del 16, che si annuncia imponente, promossa dai comitati e dai cittadini della «Campania stop biocidio», che vedrà in prima fila il parroco Maurizio Patriciello, il medico Antonio Marfella e migliaia di famiglie colpite da lutti e malattie che vengono ricondotte, pur in assenza di una correlazione scientificamente condivisa, allo sversamento di rifiuti in maniera illecita. «Sarà un evento di grandissima importanza ma non servirà solo protesta e indignazione. Da Napoli dice de Magistris - deve partire il passo m avanti, ovvero la proposta. Perché noi non ci stiamo a essere riconosciuti solo come lo sversatoio del Paese».
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