Intervista a Massimo Scalia - Scalia: le bonifiche? Noi le sollecitammo, non si fece nulla

Il presidente della Bicamerale che ascoltò il pentito: già allora preoccupati per l'allarme tumori
3 novembre 2013 - ad.pa.
Fonte: Il Mattino

«Tutto era già noto, tutti sapevano già due anni prima», dice Massimo Scalia, primo presidente della Commissione bicamerale per i rifiuti.
Fu lei a convocare Cannine Schiavone nel marzo del '97. «Sì, eravamo in tre ad ascoltare i suoi racconti. Cose già note. Per questo non capisco ora tutto ü clamore attorno a quell'audizione».
Che opinione si è fatto? «Credo che Schiavone si stia godendo il suo attimo di notorietà. E nient'altro. Perché ricordo bene come andò».
Ci dica. «L'incontro durò due ore. Raccontò di come la camorra gestiva il ciclo illecito dei rifiuti in Campania e nelle regionilimitrofe. Chi erano i claninteressati, il ruolo della massoneria. Ma...».
Ma? «Una vera delusione: tutte cose note».
Già dal '95, secondo gli atti, sempre rimasti pubblici, della commissione che lei presiedeva. «Sì. Tanto che ricordo bene il tentativo di incalzarlo. Gli chiedevamo di dirci dove erano interrati i rifiuti, ci bastava anche una indicazione generica per attivare tutti gli organismi competenti. Ma nulla. Da lui non cavammo niente: solo indicazioni generiche e nulla di più di quel che sapevamo o che stavano tratteggiando le indagini. L'unica indicazione utile riguardava uno sversamento a Borgomontello, in provincia di Latina. Ma capisco: a lavoro di manovalanza era fatto dai suoi picciotti non da Cannine Schiavone in persona. Lui non poteva conoscere i singoli terreni dove i suoi sversavano».
Eppure quell'audizione fnìl secretata. «In quel momento c'erano delle inchieste in corso e saremmo stati dei pazzi a non mettere il segreto. Occorreva salvaguardare indagini in corso e la nostra era una misura cautelativa. Ma attenzione: nessun segreto di stato come va blaterando qualcuno quanto un semplice segreto istnittorio».
Un paradosso. «Perché?».
Schiavone vi aveva raccontato tutto già due anni prima. «Appunto. Per questo mi meraviglio che oggi ci sia tutto questo clamo re attorno a quell'audizione del '97. Ripeto: tutti sapevano».
E le relazioni di due anni prima? «Tutta la classe politica sapeva: erano cose stranote ma si fece finta di nulla. Per questo non capisco chi si scandalizza oggi. Adesso si lamentano comitati, sacerdoti, ma per anni nessuno si è preoccupato della bonifica come noi già sollecitavamo».
Addirittura Pittella che era in Commissione oggi dice; "assurdo il segreto". «Lasciamo perdere».
C'era anche l'allarme sui tumori. «Sollecitammo studi per capire».
Ci furono? «Io sono stato in commissione sino al 2001. Enon arrivò mainulla».

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