NEL CAPOLUOGO PARTENOPEO SEMPRE MENO AFFARI PER I COMMERCIANTI

Nuova tassa sui rifiuti, che salasso

Un ristorante da 100 metri quadrati pagherà 9mila euro l'anno, più del doppio rispetto a ora
Gli incassi degli esercizi commerciali continuano a calare con lo stesso ritmo dei consumi: i cittadini non riescono ad arrivare a fine mese
Secondo le associazioni degli esercenti ogni anno si incassa il 10% in meno
Vincenzo Schiavo: "Chi resiste e continua ad investire in una città come Napoli è un eroe"
2 novembre 2013 - Giuseppe Palmieri
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - La stangata fiscale è in arrivo e per i commercianti napoletani il calvario sta per cominciare. La nuova Tari, imposta sui rifiuti che rischia di svuotare ancora di più le tasche dei cittadini e degli imprenditori italiani, si è subito trasformata in uno spauracchio per coloro che stanno cercando di resistere alla crisi economica che da anni attanaglia il Paese e, soprattutto, il Mezzogiorno. Gli aumenti, secondo le stime delle associazioni dei commercianti superano il 100% e sono uscite significative per imprenditori del settore che stanno già vedendo calare il loro fatturato di oltre il 10% ogni anno che passa. Secondo Confesercenti, infatti, pescherie, ristoranti, negozi che si sviluppano su una metratura quadrata piuttosto ampia, l'aumento dell'imposta sui rifiuti diventa particolarmente rilevante. "Fino a ieri si pagavano circa 25 euro al metro quadrato a Napoli, mentre con i nuovi provvedimento si arriverà a pagarne 67 al metro quadro spiega il presidente di Confesercent; Napoli, Vincenzo Schiavo (nella foto) - Le imprese, in questo momento storico, si trovano a contare le perdite e le diminuzioni di fatturato che superano anche il 15%. Con la nuova imposta potrebbero arrivare a pagare allo Stato fino al 150% in più. Questa è un 'anomalia tutta italiana, visto che il governo, nonostante sia stato da noi più volte sollecitato in materia, non ha voluto ascoltare nessuno". I Comuni, però, devono recuperare risorse e, supportati dal governo nazionale, non guarderanno in faccia a nessuno. A Napoli, poi, la situazione è ancora più pesante visto che l'amministrazione di Palazzo San Giacomo combatte ogni anno per evitare il dissesto, cercando di limitare il costo della spesa pubblica. I tagli, però, non hanno ancora ottenuto l'effetto sperato e le tasse, di conseguenza, continuano ad aumentare. Andando a colpire un tessuto sociale ed imprenditoriale come quello partenopeo che boccheggia ogni mese di più. "A Napoli la Tari avrà un impatto diverso rispetto al resto d'Italia. Il Comune ha difficoltà enormi e, visto che l'imposta si misurerà anche in base al costo del servizio, che in città è altìssimo, e al numero di abitanti, si profila una vera e propria stangata che andrà ad alimentare le difficoltà di chi ancora prova ad esprimere economia. Si tratta di una mannaia che cade addosso a chi fa impresa in una città come questa. Chi resiste è un eroe. Le attività commerciali - aggiunge il presidente Schiavo - esprimono un fatturato sempre più basso, perché l'economia mette sempre meno soldi in tasca dei lavoratori e quello che ricevono devono pagarlo in tasse, rischiando di non arrivare a fine mese". I dati in possesso di Confesercenti fanno risuonare forte il campanello d'allarme per tutti gli operatori del settore. La tassa sui rifiuti costava ad un ristorante di 100 metri quadrati circa 4mila euro l'anno. Con la nuova imposta dovrà pagarne quasi 9mila. Inevitabile pensare alle conseguenze che questo potrebbe causare ad una economia già asfittica ad ogni livello. Secondo i commercianti, ormai, il governo non ci guadagna più niente, visto che la crisi dei consumi abbatte l'intero sistema economico nazionale. "Quando abbiamo spiegato al governo che le entrate per lo stato non aumenteranno, ci hanno risposto che chi spendeva 10rnila euro continuerà a spenderli. Ma, ormai, non tutti possono farlo e, visto che i cittadini non ce la fanno più, calano i consumi, il fatturato e le entrate per lo Stato - ha concluso Schiavo - La politica nazionale, regionale, provinciale e comunale non è capace di ascoltare". E quindi arriverà l'ennesima stangata.

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