RIFIUTI RESI NOTI I VERBALI DEL PENTITO SCHIAVONE: PRESTO IL CANCRO UCCIDERÀ Il presidente della Provincia interviene dopo l'ultimatum della Sapna: senza soldi, gli impianti resteranno chiusi

Stir a rischio chiusura, è emergenza

Sodano: «Il Comune di Napoli ha provveduto a pagare gli arretrati»
1 novembre 2013
Fonte: Roma

NAPOLI. «Con il passare delle ore il problema diventa sempre più ingestibile, le amministrazioni comunali, Napoli in testa, non versano il dovuto: si rischia il caos». Così Antonio Pentangelo Presidente della Provincia di Napoli: dietro l'angolo la chiusura degli Stir e una nuova emergenza rifiuti. Intanto sono stati desecretati i verbali del pentito Schiavone: idi cancro ucciderà entro 20 anni». Rifiuti tossici-nocivi sono stati interrati lungo tutto il litorale Domitio e sversati anche nel lago di Lucrino.
«Condivido pienamente le preoccupazioni espresse dall'amministratore di Sapna, Enrico Angelone, sui timori per la gestione dei rifiuti dall'anno prossimo, quando la Provincia non avrà più alcuna competenza in merito. Però ora non parliamo di proroghe, siamo coerenti visto che si vogliono cancellare le Province». È quanto ha affermato ieri il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, sulla gestione dei rifiuti nell'area metropolitana di Napoli. «L'attuale si tuazione finanziaria dei Comuni, ha aggiunto poi Pentangelo, è stata per anni ammortizzata dalla Provincia di Napoli che vanta negli ultimi tré anni nei confronti delle amministrazioni locali crediti per oltre 200 milioni. Anche ultimamente abbiamo stanziato 19 milioni per la Sapna anticipando per conto dei Comuni i conguagli dell'anno scorso». «Ora, però - continua - chiedo coerenza. Visto che quasi tutti sono concordi sulla cancellazione delle Province, auspico che non si pensi a prorogare alcuna funzione della Provincia di Napoli in seno alla gestione dei ri fiuti. Sarebbe paradossale pensare in sede nazionale di svuotare di funzioni e competenze la nostra istituzione, ed in sede locale provvedere all'esatto contrario. Si abbia il coraggio delle proprie azioni: se non serviamo prendiamone atto, e trasferiamo le funzioni come previsto da legge». Pentangelo conclude con una frase di Totò: «Voglio proprio vedere dove volete andare a finire». Due mesi dopo la riunione in prefettura del 10 settembre in cui era presente anche il sindaco de Magistris (che si impegnò a cominciare a saldare il suo debito), le richieste del prefetto inoltrate ai Comuni non hanno avuto alcun effetto e i fornitori di Sapna hanno così notificato diffide in cui minacciano la sospensione del trasporto dei rifiuti. L'amministratore delegato della società, Enrico Angelone aveva lanciato l'allarme rifiuti dopo l'ultimatum di Sapna, inviando una lunga nota al prefetto. «Abbiamo al massimo venti giorni di vita. Poi chiudiamo gli Stir, e i rifiuti non so che fine faranno. E questo perché, a causa della nostra insolvenza, i fornitori vogliono sospendere i servizi». An gelone sottolinea poi: «In assenza di certezze, è evidente che ci sarà un blocco. Ed è prevedibile che, entro il mese di novembre, gli impianti aziendali, gli Stir, si vedranno costretti a cessare l'attività». Angelone da concretezza all'allarme: «Sapna è titolare di crediti verso i Comuni per 98 milioni e 246mila euro, e di debiti fatturati verso terzi già fatturati per 57 milioni e 142mila, oltre ad altri 25 milioni di debiti ancora da fatturare. Solo a titolo semplificativo, il Comune di Napoli è debitore della somma di 44 milioni e 126mila euro e che il Comune di Giugliano deve a Sapna 6 milioni e 575mila euro». «L'"esistenza" di Sapna - conclude Angelone - dovrebbe terminare il 31 dicembre, ma è chiaro che stiamo andando incontro a una nuova proroga.

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