Intervista a Donato Carfagna - «Un deterrente decisivo, così sconfideremo anche l`inciviltà»
«È importante introdurre l'arresto per chi appicca il fuoco ai rifiuti e per chi li abbandona in maniera incontrollata: in questo modo si ottiene un forte effetto di deterrenza». Il prefetto Donato Cafagna, commissario per la Terra dei fuochi, auspica che l'annunciato decreto contro gli incendian diventi presto legge. Attualmente, infatti, non esiste il reato specifico per san zionare chi incendia i rifiuti.
Quindi il decreto annunciato dal ministro Orlado servirà? «Certo. Occorre una fattispecie autonoma di reato che consenta di poter intervenire subito nei confronti di chi da fuoco ai rifiuti, ma anche di allungare i tempi per la prescrizione dei reati. E strumenti di indagine più penetranti, come le intercettazioni per colpire chi svolge in maniera organizzata questa attività».
Giusto inasprire le pene anche per chi lascia il frigorifero all'angolo della strada? «Si. Il fenomeno degli abbandoni è spesso legato all'inciviltà, ma crea le condizioni per il successivo incendio: a bruciare non è solo chi smaltisce in maniera sistematica rifiuti provenienti da attività illegali, ma anche chi vuole sgomberare le aree di abbandono indiscriminato alimentate dai cittadini. Quindi chi abbandona gli ingombranti crea le condizioni per gli incendi. Abbiamo non solo un problema di illegalità (che è quello prevalente) ma anche una difficoltà legata alla scorrettezza di comportamenti di alcuni cittadini e alcune amministrazioni comunali».
In attesa delle nuove norme come state intervenendo? «Con il patto per la Terra dei fuochi stiamo agendo sul piano delle competenze con la formazione delle polizie locali presso la scuola regionale e la formazione dei tecnici sulle linee messe a disposizione di tutti daArpa Campania. Con l'Anci abbiamo organizzato corsi di formazione per amministratori e dirigenti comunali».
Che tipo di supporto chiedono gli amministratori? «Ci sono dei problemi tecnici legati allo smaltimento e al trattamento dei rifiuti combusti. Molti hanno chiesto la possibilità di non farli ricadere sulle percentuali della differenziata perché spesso provengono dall'esterno del territorio comunale».
Molti sostengono di non avere fondi per la raccolta. Che fare? «Non c'è la possibilità di finanziare la raccolta, ma siamo intervenuti per cercare di contenere le spese impedendo la recidività. Per limitare al massimo il fenomeno la Regione ha stanziato 5 milioni per videosorveglianza».
Che ne pensa della proposta di utilizzare i soldi dei clan per liberare la Campania dai veleni? «Si tratta di un percorso che corrisponde a un'esigenza concreta, quella di avere risorse utili e necessarie per la bonifica. La priorità resta la salute dei cittadini. Anche per questo, la task force del Viminale sta operando con i ministeri dell'Ambiente, della Salute e dell'Agricoltura. Qui spegnere i roghi vuoi dire tornare a vive re».