La protesta Ferillo: fermate i roghi. Tommasielli: fatemi lavorare

Terra dei Fuochi, marcia anche Taranto

Oltre diecimila in corteo a Napoli
27 ottobre 2013 - Luca Marconi
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «Trent'anni di omertà e biocidio»; «Bonifica: un nuovo patto tra camorra e istituzioni?»; «Bonifichiamoci dall'Italia. Da Terra di Lavoro a Tena dei Fuochi: 153 anni di colonizzazione»; «Stop biocidio»; «L'8 ÷ looo della chiesa venga usato per la nostra terra». Gli striscioni che accolgono gli oltre diecimila che da piazza Dante sfilano fino al Plebiscito, non vanno per il sottile. Come anche alcuni manifestanti che urlano contro i giornalisti. Tra loro, un genitore di Acerra che ha il bimbo ammalato. Casa Pound resta fuori dal corteo de LaTerradeiFuochi.it, gli antagonisti non la fanno passare («Ce l'hanno con i rom...»). Le spaccature tra comitati di cui si parla ci sono soprattutto per un largo divieto a non esporre striscioni con sigle di appartenenza (partitica e non) oltre che per atteggiamenti inerenti più al gossip, al fattore umano, che alle cronache dell'emergenza salute.
Ma quel che conta per tutti è la marcia. E gli striscioni sono tanti quanto le decine di bus provenienti anche da Taranto, accanto a Bacoli, Casalnuovo, Volla, Afragola, Gricignano o Fragneto Monforte (Bn): «Parlano, ma non hanno ancora fermato roghi e sversamenti», «Tumori: S..., industria, camorra l'unica Unità»; «Bassolino in prescrizione e allora va incenerito»; «Noi malati e derisi: 048 (esenzione ticket, ndr) olocausto politico»; «Il mio stile di vita è adeguato: mangio prodotti freschi e genuini della mia terra e per questo sono ammalato di cancro».
Tra i 10-15mila ci sono anche veterani dei cortei, in piazza dall'epoca di Bertolaso, delle leggi spedali e delle discariche dei veleni difese dall'Esercito. hi mezzo al corteo c'è Fico senza bandiera grillina. Spunta anche l'ex assessore alla Salute Pina Tommasielli: «Un giornale locale ha fatto una feroce campagna contro di me sulla vicenda delle multe - si sfoga - ora non sono più in grado di controllare l'Osservatorio Oncologico del Comune, i cui lavori sembrano fermi. Spero che de Magistris me lo faccia fare. Ma a novembre presenteremo i dati sulle malattie oncologiche da 400 medici di famiglia del Comune di Napoli». Se una cosa buona aveva fatto questa amministrazione, era il registro tumori cittadino. La Tommasielli è dietro uno striscione che dice «Nella nona e decima Municipalità 54% in più di mesotelioma. Napoli avvelenata si ribella all'omicidio di massa»: sono i quartieri dell'amianto, più le discariche ingoia-tutto per Soccavo-Pianura o la pseudo bonifica aggravante di Bagnoli-Fuorigrotta. Angelo Perillo, ideatore del corteo e de LaTerradeiFuochi.it, quando non nomina Gandhi o Luther King, fa una buona eco agli striscioni: «La rabbia contro i giornali sti? Anni fa le Iene mi risposero che la Terra dei Fuochi non era nel loro target. Oggi la stampa di Stato non può venirsene con domande che battono sempre sulle bonifiche. I pentiti parlano da vent'anni di veleni e connivenze e me la prendo anche con taluni procuratori, uno mi disse una volta: caro Ferillo, in Italia è un problema applicare la legge. Allora di che legge speciale (Caldoro, ndr) vogliamo parlare? Per le bonifiche come a Bagnoli (avvelenata, ndr) ? I casalesi sono in galera, ma i politici, gli imprenditori, i generali della Gdf, quelli delle mazzette?» E ce n'è pure per Adinolfi e il Pd: «Mio padre si affidò ad una classe politica imprenditoriale dirigente sperando fosse all'altezza dei fatti. Al 2013 non abbiamo un piano di compostaggio». Ma soprattutto «la prima vera bonifica è fermare roghi e sversamenti». E poi: «A quando l'interdizione dei siti inquinati dall'uso alimentare e animale?». Effettivamente, che si aspetta? Altrimenti, dopo la piazza, dice Ferillo, c'è anche la disobbedienza civile: «Immaginate se in centomila (tanti sono gli iscritti alla sua pagina web, ndr) non pagassimo l'acqua o ritirassimo i soldi dalle banche». Intanto i cortei continuano, i comitati campani si sono dati appuntamento sempre a Napoli il 16 novembre.

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