Terra dei fuochi, l`ennesima delusione
NAPOLI - Entro il 10 novembre si dovrebbe avere una mappatura delle località inquinate in Campania. Tra i tanti 'faremo', 'cercheremo', 'proveremo' detti questo è l'unico dato certo venuto fuori dalla riunione congiunta della I e della Ø commissione regionale sulla Terra dei Fuochi. Affollata e seguita come non mai, la riunione, alla quale hanno preso parte i consiglieri regionali, padre Maurizio Patriciello e l'oncologo Antonio Marfella, non ha prodotto significativi passi avanti. Se non l'ammissione dell'assessore all'Agricoltura Daniela Nugnes che ha annunciato: "L'unico modo per fare chiarezza sulla genuinità dei nostri prodotti agroalimentari sono le analisi. Ma costano troppo e io in cassa non ho un euro ". Eccola qui, la triste verità. Ogni possibile intervento s'infrange contro la mancanza di soldi. Che, bisogna dire pure questo, nessuno si è ancora scomodato a chiedere. Davanti all'esito incon cludente dell'audizione, don Patriciello ha richiamato i politici alle loro responsabilità: "II popolo campano non ha più alcuna fiducia nei confronti delle istituzioni e della politica perché, in questi territori, i fuochi continuano provocando allarme nella popolazione e rischi concreti per la salute dei cittadini, come confermano i funerali che celebriamo frequentemente". Il sacerdote ha dunque richiamato tutti ad interventi concreti e tempestivi "per porre fine ad uno scempio che ci sta uccidendo e di fronte al quale non esiste ne destra ne sinistra, ne ricco ne povero, ma solo il dovere e l'urgenza di intervenire tutti per salvare la salute della gente. Io sono semplicemente una 'sentinella' - ha detto il parroco - che ha contribuito, insieme con i comitati civici, ad allertare sul dramma della Terra dei fuochi; adesso è compito delle autorità intervenire in maniera concreta anche per recuperare il rapporto di fiducia con le persone". Il dottor Marfella ha richiamato l'attenzione su quel registro tumori che la Regione ancora non adotta e die va modificato per poter essere realmente efficace ponendo al centro del sistema gli Istituti di studio e di ricerca sul cancro, e non la Regione, gli unici che hanno le risorse necessarie per le raccolte dati. "Inoltre - proseguito - le analisi devono essere rese pubbliche e trasparenti, come è in Veneto e in Lombardia, ogni campano deve poterle consultare sul internet; infine, vanno coinvolte le associazioni mediche in qualità di stallholder in quanto soggetti fondamentali in relazione al sistema ".