Una discarica di amianto sul mare
UN MARE di amianto. I  resti — giganteschi — di uno sversamento abusivo di "onduline", lastre  di eternit per un'estensione di circa 200 metri quadrati. E sopra, a  strati, materiali edili, interi sacchi di cemento, laterizi, mattoni a  pochi metri dal mare di Posillipo. Di fronte, ben visibili, gli scogli  di Riva Fiorita.   
CHISSÀ quanti napoletani, facendo il bagno, quest'estate e  quelle che l'hanno preceduta fino a tornare a circa 15 anni fa, avranno  avvistato la   "Bagnoli di Posillipo".   È appunto in quel periodo che  stava per sorgere una costruzione, poi bloccata dalla magistratura, nei  pressi di un cantiere navale. Capannoni intestati a una società che  avrebbe dovuto provvedere a proprie spese allo smalti   mento dei  rifiuti speciali. Ma il tempo è passato, e non se n'è fatto niente,  nonostante su questa vicenda, in Procura, sezione reati ambientali, vi  sia un consistente fascicolo.   L'indirizzo è un terrazzamento che si  raggiunge procedendo per la strada privata   chepartedaviaPosiUipo al  civico 54, di fronte al deposito dell'Anm. Basta affacciarsi per capire  che non c'è bisogno di andare nella Terra dei fuochi per vedere certi  panorami.   Qui siamo sul mare, nel golfo dei poeti, il cuore di Napoli.  Nell'incartamento che riguardala "Bagnoli di Posillipo", a suo tempo  laAsl aveva diffidato la proprietà, una società napoletana, ma per i  passaggi di mano nella committenza si determinarono ritardi che hanno  prolungato i tempi fino a due anni fa.   
Nel 2011 l'Asl chiede la  bonifica. I sopralluoghi inunposto che sembra nascosto anche agli occhi  dei condomini dell'edificio soprastante (alcuni dei quali hanno  presentato più di un esposto), rivelano però la cosa non è cosi  semplice. L'erosione degli anni e del mare hanno polverizzato le fibre  del materiale a rischio spargendolo in giro,   oltre che nell'acqua.    Si scopre che occorreràben altro che qualche camion spedito sul posto  per portare   via i rifiuti. Il cantiere sequestrato ha le travi  metalliche dei solai piegate e perciò a rischio crollo. Il piano di  lavoro per la rimozione, stilato forse senza andare sul posto, è da  rifare.

