Impianto di compostaggio: è partito il cantiere

A Secondigliano Sorgerà in un'area di proprietà del carcere. Potrà trattare fino a 10rnila tonnellate di rifiuti
23 ottobre 2013 - Vittorio Moccia
Fonte: Giornale di Napoli

 Via al cantiere per la realizzazione del primo impianto di compostaggio aerobico del Comune di Napoli. L'impianto, inaugurato ieri, sorgerà all'intemo di una area di proprietà del penitenziario di Secondigliano (nella foto), situata immediatamente a ridosso delle mura di cinta esterne. Il progetto, presentato dalla cooperativa sociale "Secondigliano Recuperi" in collaborazione con il centro penitenziario di Secondigliano, prevede la realizzazione, entro quattro-cinque mesi massimo, di un impianto per la produzione di compost di qualità per trattare 3mila tonnellate di rifiuti (con una capacità tecnica di 1 Ornila tonnellate). Il vicesindaco, Tommaso Sodano, ricorda che «l'impianto è stato fortemente voluto dalla nostra Amministrazione e sarà dedicato al trattamento ed alla trasformazione non solo della frazione umida prodotta dallo stesso penitenziario, ma anche di una parte del rifiuto organico, frutto del porta a porta, raccolto da Asia nel quartiere di Scampia-Secondigliano». Un quartiere, quello di Scampia-Secondigliano, che il Comune vorrebbe far diventare «un vero e proprio eco-distretto, dove recuperare i materiali facendo crescere il lavoro e la cultura della differenziata. Per questo - aggiunge Sodano - abbiamo già pubblicato il bando per un altro impianto da realizzare sempre su questo territorio». Per l'Amministrazione comunale si tratta di un tassello importante all'interno del piano il cui obiettivo è la realizzazione di una rete di impianti, aerobici e anaerobici, per il trattamento della frazione umida, che mitighi i costi e l'impatto ambientale della raccolta di rifiuti. Senza dimenticare le positive ricadute sul fronte dell'occupazione. Nell'impianto il cui cantiere è stato inaugurato ieri, spiega il vicesindaco, saranno impegnati nell'impianto circa venti detenuti: «Un esempio concreto di come sia possibile e giusto sintetizzare l'attenzione civile e sociale con una rivoluzione ambientale capace di garantire anche un miglioramento occupazionale. Il sentiero dei diritti civili e quello dei diritti ambientali, - conclude Sodano - devono procedere parallelamente, anzi forse è il caso di dire che devono proprio incrociarsi». 

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