Giugliano Scatta l'emergenza sanitaria

Rifiuti, in centro scene di scempi e di vergogna

I primi cittadini firmano il ricorso per bloccare il bando dell'inceneritore
20 ottobre 2013 - Tonia Limatola
Fonte: Il Mattino

GIUGLIANO. È un inferno di spazzatura sul litorale: gironi puzzolenti di cumuli di sacchetti, uno dietro l'altro m via Signorelle a Patria e via Madonna del Pantano, interrotti solo dai varchi ricavati davanti alle scuole e ai grossi condonimi. C'è una montagna di spazzatura anche sul piazzale degli scavi archeologici di Litemum, in barba all'importanza del sito fondato da Scipione l'Africano nel 192 a.C. e nei viali che costeggiano gli stabilimenti balneari. Si sono trovati davanti a questo triste spettacolo quelli che ieri hanno approfittato del bei tempo per farsi una passeggiata verso il mare. Ma col degrado convivono da anni i 40 mila residenti della fascia costiera, che hanno fatto quasi l'abitudine a queste continue emergenze. Non è andata meglio a chi ha deciso, invece, di spostarsi verso l'area flegrea dalgiuglianese: abbandonato il Ponte di Súmente a Qualiano (dove l'arretrato resta stoccato sui mezzi e non a terra) ha incontrato lungo il percorso cumuli per oltre cento metri alla rotonda di Quarto, in direzione della Montagna spaccata. I ritardi nellarimozione hanno prodotto degli accumuli anche sulla Circumvallazione estema, tra Melilo, Villaricca e Mugnano, contro i quali apoco servono al momento gli interventi straordinari di pulizia disposti dai Comuni per recuperare i ritardi sulla rimozione accumulati nei giorni di sciopero degli addetti allo Stir di Giugliano. La stessa situazione di degrado si incontra al ritorno anche lungo San Rocco e San Marco di Maraño e nei viali interni della città. Per combattere l'emergenza però a una grossa fetta di popolazione l'inceneritore non sembra una soluzione adeguata. Così ieri mattina a Qualiano i sindaci hanno presentato ai cittadini le iniziative istituzionali contro la realizzazione dell'impianto a Torre Carinati (il cui appalto viene conteso tra A2A eAstaldi) ritenuto non idoneo allo smaltimento delle balle accatastate a Taverna del Rè. Ieri otto rappresentanti istituzionali, di cui cinque sono i firmatari (Qualiano, Maraño, Melito, Mugnano e Villaricca) e di Trentola Ducenta, Parete e Lusciano, hanno informato i comitati di aver presentato ricorso al TAR contro l'impianto e chie sto un incontro al prefetto di Napoli per motivi di ordine pubblico. «Bisogna tenere conto che gli animi sono esasperati- dice il sindaco di Qualiano, Ludovico De Luca - E dobbiamo dare grande merito ai comitati che finora sono riusciti a portare in piazza migliaia di persone che hanno manifestato pacificamente le loro ragioni». Il ricorso - che si basa sulla legge 87 del 2007 - è stato illustrato dal consigliere Donato Marrazzo. All'incontro nella sala consiliare di ieri c'era anche la pasionaria LuciaDe Cicco: «Siamoconvinti che anche i sindaci debbano fare la loro parte per tutelare il nostro territorio da ulteriori aggressioni- dice- Quest'attenzione restituisce fiducia ai cittadini». Intanto, per uscire dall'emergenza i parlamentari del Movimento 5 Stelle Micillo, Nugnes e Moronese hanno consegnato all'assessore regionale all'ambiente Giovanni Romano una copia del progetto che prevede il recupero della materia dalle balle senza alcuna combustione o produzione di biogas e che punta alla creazione del più grande e avanzato «Distretto per il Riciclo».

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