Rifiuti tossici, l`emergenza scuote il convegno dei Giovani industriali
Petrosino: qui a repentaglio economia e salute
«La gravissima emergenza dei rifiuti tossici inquinanti mette a repentaglio la salute stessa degli abitanti di alcune zone della nostra regione. Provocando al tempo stesso un'ondata di intollerabile e ingiustificata discriminazione commerciale che si riversa sulla filiera agroalimentare campana, un fiore occhiello del nostro sistema produttivo. Il danno più grave si abbatte sulla reputazione del nostro territorio nel suo complesso, reputazione che viene minata dalle fondamenta». Nunzia Petrosino, da poche settimane al vertice del gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Campania, mostra coraggio. Aprendo il XXVIII Convegno di Capri per Napoli organizzato degli under 40 dell'associazione di viale dell'Astronomia, porta l'emergenza ambientale e il tema Terra dei fuochi (dove, peraltro, il 21 ottobre la commissione Ambiente del Senato effettuerà un sopralluogo) al centro del dibattito. Ne parla subito dopo i saluti di rito e le primissime considerazioni sulla situazione econo mica e produttiva. In sala, alla Stazione marittima partenopea, ci sono molti tra i manager e gli imprenditori più in vista del Paese. Lei insiste sull'argomento: «Chiediamo un orientamento strategico a breve termine che preveda la bonifica delle zone del territorio regionale purtroppo gravemente inquinate, per evitare che la Campania Felix venga "archiviata" definitivamente in un periodo della nostra storia passata». Dimostra carattere la giovane industriale (32 anni, una laurea in Economia aziendale), a capo di Condor Group spa, società di famiglia fondata dal padre Alfonso e specializzata in progettazione e produzione di casseforme e ponteggi per l'edilizia. Non ha timore neppure nel sollecitare «una mappatura della fiscalità locale che facda emergere le soglie di presione raggiunte, insostenibili, puntando a stabilire un perimetro invalicabile» o nel giudicare la situazione che stanno vivendo Napoli e la Campania tutta: «Per quest'anno il Convegno ha cambiato la location usuale (vale a dire l'isola azzurra, sede del meeting inventato da Antonio D'Amato per 27 anni) e si è trasferito nel capoluogo partenopeo per consentire al nostro movimento di dare un segnale forte in virtù del grave momento che sta vivendo in particolare il nostro territorio. Una situazione, appunto, che in Hanno detto regione e nella sua città simbolo è "deflagrata"». Proprio su Napoli ha aperto il suo intervebto Jacopo Morelli, presidente nazionale dei Giovani confindustriali: «Siamo qui in omaggio a una realtà che è stata tra i principali centri culturali ed economici d'Europa e che racchiude in sé, come Faust di Goethe, almeno due anime. Oggi siamo vicini a Napoli per la ferita ricevuta dall'incendio di Città della Scienza». E l'anno prossimo? C'è chi giura che si tornerà sull'isola azzurra, che pensa ancora a Napoli e chi intravede addirittura la possibilità di uno stop definitivo dell'appuntamento. Di certo ai piani alti di viale dell'Astronomia si sta ragionando — in tempi di riforma e di spending review — su una profonda modifica dell'Agenda degli eventi confindustriali. Oggi, intanto, seconda e ultima giornata dell'edizione 2013. Sono previsti gli interveti di due ministri — Andrea Orlando (Ambiente) ed Emma Bonino (Esteri) — di capitani d'industria come Antonio D'Amato e Massimo Sarmi.presidente campano Giovani industriali Jacopo Morelli presidente nazionale Giovani industriaii