Impianti al ralenti, strade invase dai rifiuti
sacchetti appesi al muro
GIUGLIANO. Stir in affanno: dopo lo stop di 24 ore per lo sciopero degli addetti di giovedì, da ieri si lavora a regime ridotto per smaltire gli arretrati. I mezzi restano in fila per ore davanti agli impianti e nei Comuni si ritrovano a dover rimuovere i cumuli rimasti in strada dopo averpattuito dei cosiddetti piani di rientro con la Sapna. A Giugliano sono rimaste a terra oltre 400 tonnellate di spazzatura e, secondo le intenzioni del Comune, dovrebbero essere rimosse e smaltite nel giro di una settimana. Lo stesso disagio si registra nella città di Napoli e in tutti i comu ni della provincia, tra cui i popolosi Quarto e Melito. Una situazione provocata anche dai rallentamenti negli altri Sur, da Tufino a Caivano dove si procede con gli stessi ritmi lenti. Danno e belfa, per la terra dei fuochi che convive con l'incubo dei roghi tossici e ospita già decine di discariche autorizzate, che lunedì, nel pieno della mobilitazione per la bo nifica, saranno oggetto del sopralluogo fissato dalla commisione ambiente del Senato. A Giugliano situazione drammatica, la La crisi Sul litorale domizio centinaia di cumuli e c'è chi scarica amianto più diccile della procincia. Sono esasperate le mamme del Quinto circolo didattico che da giorni si ritto vano davanti al brutto spettacolo di sacchetti e altri rifiuti accatastati lungo via Pigna, di fronte alla scuola e lungo tutto il marciapiede della chiesa di San Massimiliano Kolbe. Da Casacelle al litorale, la situazione è la stessa. Sono avvilite le mamme all'ingresso della succursale della media Vitale, in via Madonna del Pantano, a lago Patria, protagoniste di una serie di manifestazioni di protesta contro il degrado dell'area. «Nella notte hanno anche scaricato delle altre lastre di amianto», denunciano le donne. Nel centro storico, invece, la mancata rimozione dei rifiuti fa cambiare volto a vico Giuglianiello, dove i sacchetti restano da giorni appesi ai ganci posizionati sui muri perimetrali dei palazzi. Una sequenza di trecento metri di buste di plastica della spesa piene di rifiuti indifferenziati che appestano l'aria e arrivano direttamente sotto al naso dei malcapitati pedoni. Negli anni quella di appendere i sacchetti all'esterno è diventata una pratica consolidata a causa della carenza di spazio per posizio nare i contenitori nel vicolo. «Una situazione insostenibile», urlano i cittadini, impegnati anche nella lotta contro l'arrivo dell'inceneritore sulla circumvallazione estema. Mentre dal Comune tentano di smaltire i cumuli, intanto, la mobilitazione contro l'inceneritore non si arresta. Dopo l'assedio in Regione, da Giugliano oggi saranno in tanti a partire per far sentire la voce della terra dei fuochi al corteo di Roma. Dopo l'apertura delle buste presentate per il bando regionale - che hanno messo in gara A2A e Astai di - ora si conta sull'intervento del ministero dell'Ambiente che ha messo al lavoro un pool di esperti per trovare una soluzione alternativa all'inceneritore previsto dal bando regionale, così come promesso dal ministro Orlando.