Sciopero Sapna, gli impianti Stir in affanno
NAPOLI — Un giorno di sciopero per protestare contro il ritardo nell'erogazione degli stipendi. Il personale della Sapna ha fermato tutti gli impianti — a partire dagli Stir di Giugliano e Tufino — per sottolineare la situazione di assoluta incertezza nella quale la sodetà versa ormai da tempo. Cgil, Usi, üil e ñadel hanno proclamato lo sciopero lo scorso 23 settembre e, anche se la Provincia ha avallato il trasferimento di 19 milioni come conguaglio per il 2012, i problemi sono tutt'altro che risolti. Tutti i Comuni infatti hanno una situazione di tortissimo indebitamento nei confronti della Provincia di Napoli, che finora ha anticipato per loro i pagamenti alla Sapna. Ð debito complessivo ammonta a quasi 230 milioni di euro per il triennio 2010, 20ii, 2012. In testa alla classifica c'è il Comune di Napoli, che deve pagare arretrati per 88.020.908 euro. E supera quota 96 milioni di debiti se si sommano altri 8.120.000 euro di arretrati calcolati nell'ambito dei 19 milioni di conguaglio complessivo per il solo 2012. Ð secondo nella graduatoria dei Comuni debitori è Giugliano, che per il periodo 2010-12 deve ancora 14.294.971 euro (più conguaglio). ç supporto che la Provincia ha garantito fi no ad ora non sarà più un punto di riferimento possibile perché l'ente non ha più le casse abbastanza floride da poter svolgere un ruolo da ammortizzatore economico, ambientale e sociale e anche perché dal primo gennaio la Provinda uscirà dalla gestione del ciclo dei rifiuti, anche se non è ben chiaro se subentrerà la Sapna o l'Ambito territoriale ottimale. Enrico Angelone, amministratore unico della Sapna, non nasconde le difficoltà. «Senza soldi saltiamo. Lavoriamo praticamente gratis da troppo tempo e la situazione è critica — osserva — non possiamo andare avanti ancora per molto». Intanto una cinquantina di lavoratori dell'ex Consorzio di bacino ieri hanno proseguito nell'occupazione della sede del Pd in via Toledo dopo aver trascorso la notte nella sede politica dei democratid. I lavoratori hanno esposto alle finestre uno striscione con la scritta «Desperados». Al Pd i lavoratori del Cub, 835 a Napoli, e 270 a Caserta, chiedono di attivarsi per la convocazione di un tavolo interistituzionaie per decidere il loro futuro ed il pagamento di 13 mensilità arretrate.