Nelle buste le proposte di A2A e Astaldi «Ma ancora possibili soluzioni diverse»
Protesta o no, ieri sono state aperte le buste per «domanda di accesso a dialogo competitìtivo». Animesse entrambe le richiedenti: Astaldi-Termomeccanica e A2A. Quella che si è svolta ieri, come previsto, è solo la prima seduta di prequalifica. Che è cosa completamente diversa dalla conclusione di una procedura di appalto e di assegnazione della gara. Lo ha spiegato in un comunicato l'assessore Giovanni Romano: «Non c'è stata nessuna aggiudicazione della gara e, di conseguenza, non si potrà dare avvio ai lavori di realizzazione» ha sottolineato il responsabile campano dell'ambiente che ha poi spiegato: «II commissario delegato sta concludendo solo la procedura relativa alla acquisizione delle manifestazioni di interesse. Si tratta di una procedura effettuata per ottemperare a ben due leggi dello Stato e per dare seguito alle richieste della Comunità Europea che sta concludendo, con le sanzioni, la procedura di infrazione a carico della Repubblica Italiana e della Campania». L'apertura delle buste, sottolinea à assessore, nonferma illavoro della task force insediata presso il ministero dell'Ambiente per cercare soluzioni alternative all'inceneritore: «Sono allo studio del tavolo tecnico istituito dal Ministero dell'Ambiente con Cnr, Enea e Ispra tutte le soluzioni possibili per individuare un'alternativa all'impianto - conclude Romano - Tali soluzioni devono essere necessariamente efficaci ad eliminare il grave pericolo rappresentato dai rifiuti stoccati da oltre dieci anni. Vanno arginate, però, le aree violente che rischiano di offuscare anche la voce dei tanti cittadini perbene, dei giovani che esprimono preoccupazioni e che chiedono risposte. Con loro il dialogo è sempre aperto e continueremo a discutere una volta acquisite le necessarie valutazioni tecniche», conclude Romano. Per il momento non c'è nemmeno un vero e proprio progetto per l'ipotetico termovalorizzatore. Questi si dovranno evidentemente basare sulla campionatura delle balle che è stata appaltata dal commissario Alberto Carotenuto sui materiali abbancati a Caivano e a Lo Spesso (Giugliano) al laboratorio Natura che ha sede legale a Casoria. Nel corso del cosiddetto «dialogo competitivo» saranno le imprese partecipanti a proporre l'organizzazione dell'ipotetico impianto. E il com missario che governa l'appalto, Alberto Carotenuto, non esclude di poter proporre strumenti nuovi e tecnologicamente avanzati. Non solo: si discute al momento anche della proprietà delle balle: il reponsabile dell'unità tecnico amministrativa che sta chiudendoiconti dell'emergenza, sostiene che quelle prodotte fino al 2005 (tré milioni di tonnellate di spazzatura) appartengono a Impregilo. Tesi sulla quale concordano Regione, Provincia e Comune.