Ecoballe, a breve i sopralluoghi sull’ex sito Silmac
È sempre alta la tensione a Casagiove sull’ipotesi, circolata nei giorni scorsi, che possa essere localizzato sul territorio un sito di stoccaggio di ecoballe. Né il consiglio comunale, convocato venerdì scorso d’urgenza dal sindaco Vincenzo Melone, ha per ora stemperato il clima di preoccupazione nei residenti e nei comitati ambientalisti della zona. Tutto nasce dalla notifica avvenuta lo scorso 17 giugno di una ordinanza con la quale la Presidenza del Consiglio dispone, in deroga all’articolo 939 del decreto legislativo 163/06, «l’immediato accesso all’area sita presso l’ex cava di calcare Silmac, all’Arpac e all’Asl territorialmente competente, al fine di utilizzare il terreno quale sito di stoccaggio delle ecoballe». Insomma, un avvio di procedure di verifica tecnica sull’idoneità dell’area. Nel corso della pubblica assemblea Melone ha comunicato di aver già dato incarico a un legale e a un tecnico affinché si provveda a stendere una relazione «che motivi e provi l’incompatibilità del sito individuato e, pertanto, ne escluda l’utilizzabilità». Tale cava, infatti, dismessa da circa sette anni, dovrebbe essere riqualificata e rialberata, grazie a un progetto già presentato. Secondo quanto riferito dalla casa comunale il sopralluogo dell’Arpac potrebbe avvenire già nel corso di questa settimana. «Allo stato non è possibile stabilire il quantitativo di ecoballe che potrebbe essere collocato nella cava, estesa circa 2 ettari (20 mila metri quadrati), qualora si dovesse addivenire a una tale soluzione, in quanto la stessa ordinanza del consiglio dei ministri è generica e dispone un sopralluogo della cava da parte dell’Arpac - ha dichiarato il sindaco - la fase procedimentale, per quanto urgente, è fortunatamente soltanto agli inizi. Tenteremo di fare il possibile per evitare che tale zona venga destinata a sito di stoccaggio, in quanto abbiamo tutti gli elementi per dimostrare che il sito individuato dal Consiglio dei ministri non è idoneo a tal fine. Qualora l’ordinanza dovesse concretarsi in azione esecutiva, e comunque in via precauzionale, ho conferito incarico a un tecnico e a un legale di fiducia - conclude Melone - il tutto nel pieno rispetto delle leggi».