A Ponticelli l'unico baluardo contro il collasso
Un ultimo baluardo contro una nuova, gravissima emergenza rifiuti. E, nello stesso tempo, un centro provvisorio di raccolta di numerose tonnellate di immondizia prodotta a Napoli. Sono le caratteristiche dell'impianto di stoccaggio dei rifiuti localizzato a via Sant'Erasmo delle Brecce, a Ponticelli, nell'area ex lem. «Più che impianto di stoccaggio, è giusto definirlo di trasferenza», spiega Raffaele Del Giudice, presidente dell'Asia. Ð momento è delicato e il leader dell'azienda si muove freneticamente per evitare che la chiusura dello Stir di Tufino possa contribuire a riversare cumuli di spazzatura nelle strade di Napoli. «Proprio l'impianto di Ponticelli - riprende Del Giudice - ci sta consentendo di tamponare l'emergenza. È una soluzione che abbiamo realizzato due anni fa, con i costi a carico di Asia. Volevamo creare una valvola di sfogo per stoccare rifiuti quando gli Sur, come oggi, sono insofferenza. In questo modo, riusciamo ad alleggerire le file davanti agli impianti e così possiamo ridurre i problemi anche di altri comuni».
Un'impresa ardua, quella dell'Asia, mentre dinanzi agli impianti di Caivano e Giugliano si scorgono già le file di camion. «Ma a Napoli le cose vanno molto meglio che altrove», ribatte Del Giudice che identifica la soluzione proprio in quell'enorme «valvola di sfogo» che mostra con orgoglio. Si tratta di un'imponente piattaforma recintata - di fatto invisibile ai residenti - che contiene due enormi vasche di cemento armato impermeabilizzate. All'interno delle vasche - ognuna di 3 metri di profondità e con una dimensione che equivale a due appartamenti di circa 200 mq complessivi - vengono depositati i rifiuti, coperti da enormi teloni. Una sorta di deposito provvisorio per l'immondizia, prima di trasportarla negli Stir.
«Sono i rifiuti indifferenziati urbani, quelli che vengono prelevati dai cassonetti, che noi tecnici chiamiamo tal quale», fanno sapere dall'Asia. Per Ponticelli transitano anche i rifiu ti organici, ovvero i residui di cibo, che, dopo un'ora di sosta su una piazzola, vengono poi caricati sui camion, diretti verso Veneto e Lombardia. I materiali ingombranti - «che come è noto a Napoli abbondano, soprattutto materassi e copertoni», spiega Del Giudice - vengono destinati alle piattaforme di recupero del Conai, senza passare per l'area ex lem. Circa 4mila tonnellate è la capienza totale dell'impianto di Ponticelli - 2mila per vasca - e 200 vengono smaltite ogni giorno. Quindici addetti dell'Asia lavorano quotidianamente nei capannoni con turni di 6 ore al giorno. Il controllo delle vasche è il loro principale compito. «Negli Sur va solo l'indifferenziato - precisa Del Giudice - e oggi nell'area ex lem ci sono circa 500 tonnellate di rifiuti. Come si può vedere, non ci sono cumuli nelle strade». Tuttavia, anche l'impianto dell'area orientale di Napoli ha una capienza limitata e, nella malaugura ta eventualità di un blocco totale degli Stir, potrebbe riempirsi fino all'orlo in soli 4 giorni. Inevitabile fareiconti. Nella situazione attuale, quale autonomia ha il sito di trasferenza del Comune? Il presidente dell'Asia riflette a lungo, mentre sorveglia i lavori. «Nelle condizioni attuali, con due Stir disponibili su tré, abbiamo ancora un mese a disposizione». E se la chiusura di Tufino dovesse proti-arsi più a lungo? «Poi spetterà alla Provincia trovare una soluzione», conclude Del Giudice. Polemico l'ad Daniele Fortini: «In questo momento non c'è un'emergenza ma, se dovesse determinarsi, la colpa sarà del governo che ha cambiato il sistema di finanziamento. La Provincia non incassa più direttamente i soldi dai cittadini ma li deve avere dai Comuni. Questo è il problema perché la Provincia deve garantire lo smaltimento, non avendo soldi. Un pasticcio creato dal governo».