Pressing del prefetto: l'ordinanza va ritirata. E il pm convoca il sindaco Mascolo: dovrà spiegare le ragioni del provvedimento

Impianti al collasso, crisi più vicina

Ricorso al Tar contro la chiusura dello Stir di Tufino. A Napoli solo 48 ore di autonomia
mascolo non molla, dovrà spiegare le ragioni dell'ordinanza
13 ottobre 2013 - Carmen Fusco
Fonte: Il Mattino

La deadline è fissata per domani. Se non si aprirà uno spiraglio, l'emergenza rifiuti sarà inevitabile. Dopo la chiusura dello Stir di Turino, a cui è legata la raccolta di Napoli (che ha solo altre 48 ore di autonomia nell'impianto di trasferenza di San Giovanni a Teduccio) e di 62 comuni della provincia, è scattata la corsa contro il tempo per scongiurare l'ennesima crisi. La chiave di tutto è l'ordinanza firmata dal sindaco Antonio Mascólo, che ha bloccato l'attività dell'impianto. Contro questo provvedimento la Sapna, società provinciale che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, presenterà un ri corso al Òàã. E anche dalla prefettura arriva il pressing sul Comune perché riveda le sue posizioni. Il 21 ottobre, però, proprio il sindaco Mascólo sarà ascoltato dal magistrato che lo ha indagato per interruzione di pubblico servizio e spiegherà le ragioni dell'ordinanza.
TUFINO. Il magistrato che lo ha indagato per interruzione di pubblico servizio lo ascolterà il 21 di ottobre. Sarà allora che il sindaco di Tufino, Antonio Mascólo avrà la possibilità di spiegare alla Procura di Noia, che venerdì sera gli ha notificato un avviso di garanzia mentre si trovava in Puglia per un matrimonio, le ragioni che lo hanno portato a firmare l'ordinanza di chiusura dello Stir, decisione che ha messo in ginocchio Napoli e 62 Comuni della provincia. Non è bastato, evidentemente, il dossier completo di foto, redatto dai vigili urbani del piccolo centro dopo i controlli all'impianto, già inviato ai giudici di palazzo Orsini. Una documentazione contenente le ragioni per le quali, a giudizio del primo cittadino, uno dei tré stabilimenti di trito vagliatura ed imballaggio di rifiuti doveva essere chiuso. Ragioni che non sono state comprese nemmeno dalla Sapna, la società pubblica che gestisce l'impianto e che, attraverso l'amministratore unico Enrico Angelone, ha provveduto a denunciare Mascólo alla Procura della Repubblica. Una denuncia alla quale, a sentire Angelone, ne seguirà un'altra: «La depositerò lunedì e conterrà i veri motivi che hanno portato il sindaco a chiudere lo Stir». Di più non dice ma annuncia che sempre domani sarà depositato anche il ricorso al Òàã per ottenere la riapertura dell'impianto. È braccio di ferro, insomma: da un lato il sindaco che difende la scelta e dall'altra Sapna e Provincia che lo accusano di irresponsabilità e di incompetenza: «Nessuno dei motivi contenuti nell'ordinanza può giustificare una decisione del genere». Non convince, insomma, il lungo elenco di addebiti che fa da premessa al provvedimen to di chiusura dello Stir e che rappresenta il risultato di una serie di controlli nella struttura disposti giovedì dal sindaco Mascolo. Controlli che, a leggere l'ordinanza di quattro pagine, farebbero il paio con le segnalazioni e le manifestazioni di protesta dei cittadini oltre che con la relazione stilata dall'Arpac in occasione di verifiche. Il provvedimento evidenzia «olezzi nauseabondi, in alcune zone irritanti e pungenti alla gola». Ma anche il fatto che il controllo ha evidenziato la presenza, in un automezzo ispezionato, di rifiuti non conformi. Il riferimento è allo pneumatico rinvenuto nel camion proveniente da Tone del Greco. Segnati con il rosso anche gli inconvenienti «igienico sanitari» evidenziati nel corso del sopralluogo ai locali lavorativi ed alle aree esteme allo Stir. A cominciare dalla lunga fila di automezzi in attesa lungo la strada imbrattata di liquido ed appestata dalla puzza. Sempre a pro posito di «rifiuti non conformi», il provvedimento del sindaco cita «materiali ferrosi, gesso bianco, pietrisco, oli minerali e rifiuti biodegradabili». Un ventilatore spento, il mancato utilizzo da parte dei lavoratori dei dispositivi di protezione individuale, rivoli di liquido di colore scuro sotto le ecoballe completano una lista che, è sempre riportato nell'ordinanza, rende colpevoli i gestori di una serie di omissioni e violazioni. Da qui l'ordine alla Provincia, alla Sapna, al responsabile dell'impianto di sospendere ad horas l'attività dello Stir e di provvedere ad eliminare gli inconvenienti. Basteranno le ragioni del sindaco a convincere i giudici che non si è trattato di interruzione di pubblico servizio?

I dati

Lo scontro La Sapna prepara un'altra denuncia: i veri motivi di questa iniziativa
62 Comuni Nell'impianto Stir di Tufino sversano rifiuti 62 Comuni della provincia di Napoli
900 tonnellate Ogni giorno la struttura accoglie circa 900 tonnellate di immondizia da trattare
600 tonnellate E` Napoli il Comune che conferisce più spazzatura: circa 300 tonnellate al giorno.
99,16 tonnellate Tra i Comuni dell'hinterland il record spetta ad Afragola con 99,16tonnellate al giorno
71 lavoratori Nell'impianto Stir di Tufino lavorano 71 addetti, divisi in quattro squadre
3 giorni Oggi è il terzo giorno di chiusura dell'impianto: si temo ripercussioni sulla raccolta

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