Giugliano, due offerte per l`inceneritore
Due gruppi di imprese m gara per la realizzazione dell'inceneritore a Giugliano: uno fa capo alla A2A, che gestisce già gli impianti di Acerra, Milano, Brescia e Bergamo; l'altro ad un colosso romano delle costruzioni, la Astaldi Spa, e che ha partecipato anche alla realizzazione della linea dell'alta velocità. È rimasto deluso, quindi, chi contava che la mobilitazio ne popolare avrebbe portato alla sospensione del bando o, addirittura, scoraggiato, anche con la minaccia di boicottaggi, la presentazione delle offerte. I comitati si riorganizzano e si danno appuntamento lunedì mattina per un presidio in via De Gasperi, a Napoli. L'impianto, intanto, dovrebbe sorgere nell'area dell'ex centrale elettrica lungo la circumvallazione estema di Giugliano- e data la localizzazione del cantiere si era parlato con insistenza della partecipazione di Enel. L'inceneritore sarà realizzato con un pro getto di finanza, per un investimento di 316 milioni di euro. Resta sconosciuto il contenuto delle buste, che verranno aperte lunedì prossimo, giorno nel quale è già stata annunciata dai comitati l'iniziativa «Assedio alla Regione». L'invito a partecipare, ieri rimbalzavadi pagina in pagina su Facebook. «Una volta aperte le buste, si valuterà se la documetazione presentata è coerente con le richieste del bando, dopodiché comincerà il lavoro di valutazione in vista dell'affidamento. Le oiferte sono state presentate da due diversi gruppi di imprese, di cui al momento conosciamo solo il nome delle mandatarie», dice il commissario ad acta Alberto Carotenuto. Sull'annunciato «mail bombing» agli uffici e a casapropria, il commissario Carotenuto getta acqua sul fuoco. «È un gesto che si commenta da solo», dice. La gara va avanti, in pratica, e c'è rabbia a Giugliano, dove si contava che il bando sarebbe stato sospeso in via cautelativa. Tra cortei e assemblee, nella terra dei fuochi sono scese in piazza quasi 300 mila persone. «È inquietante che nel momento in cui sembra esserd una convergenza generale sulla necessità di trovare una tecnologia alternativa all'inceneritore, di fatto non si agisca per bloccare l'iter del bando regionale», denuncia Rafiàele Del Giudice, nella doppia veste di presidente dell'Asia e ambientalista.