Dossier del ministero dell'Ambiente: tra Napoli e Caserta bonificato solo un chilometro su cento

Impianto chiuso torna l`incubo rifiuti in strada

Percolato a Tufino, il sindaco chiude lo Stir: in bilico la raccolta in decine di Comuni
12 ottobre 2013 - Carmen Fusco
Fonte: Il Mattino

Il sindaco di Tufino chiude l'impianto di trito vagliatura dei rifiuti presente sul suo terri torio, per la presenza di percolato, e toma a profilarsi l'incubo della spazzatura in strada in 62 comuni del Napoletano. Il Consiglio provinciale chiede l'intervento del prefetto, la società che gestisce l'impianto fa partire una denuncia in procura e avverte: la situazione può reggere al massimo due-tre giorni, poi sarà crisi. La decisione del sindaco Antonio Mascólo riscMa, dunque, di far tornare indietro l'orologio della crisi, ai giorni neri in cui i cumuli di rifiuti non venivano raccoltiper l'impossibilità di trovare siti in cui lavorarli. Etomal'incubo rifiuti anche a Napoli. Alarme bonifiche, dossier del ministero: Campania al palo. Liberato dai veleni appena un chilometro su cento.
TUFINO. Il sindaco di Tufino chiude lo Stir: a rischio la raccolta rifiuti in 62 Comuni della provincia e anche in parte della città di Napoli. L'ordinanza firmata da Antonio Mascólo parla di chiusura a tempo indeterminato ed è motivata dalle «condizioni critiche in cui versa l'impianto di tri tovagliatura». Il provvedimento, infatti, segue i controlli effettuati nei giorni scorsi all'interno dello stabilimento. Dalla SapNa, intanto, l'amministratore unico Enrico Angelone annuncia il ricorso al Òàã e la denuncia alla Procura della Repubblica: «II sindaco - dice - è un irresponsabile e sostiene cose non vere». Parole che scrivono un'altra pagina nera nella lunga storia della gestione dei rifiuti in Campania. Quello che si prospetta è un fine settimana da incubo, tra sacchetti di rifiuti che rischiano di rimanere a terra in gran parte dei centri della provincia di Napoli, oltre che nel capoluogo, e soluzioni tampone da trovare. Sarà per questo che, a poche ore dalla decisione del primo cittadino del centro che accoglie uno dei 3 impianti di tritovagliatura della provincia di Napoli, è giunto l'appello da parte del consiglio provinciale: con un ordine del giorno approvato dall'assemblea si chiede al Prefetto di Napoli di riaprire, attraverso i suoi poteri, l'impianto di tritovagliatura dei rifiuti chiuso oggi con un'ordinanza dal sindaco di Tufino. I consiglieri provinciali Mimmo Giorgiano (Pd) e Giorgio Carcaterra (Seil, promotori dell'ordine del giorno condiviso anche dal presidente della Giunta Pentangelo, dall'assessore all'ambiente Caliendo e dagli altri consiglieri, hanno definito «gravissima» la situazione, che «potrebbe precipitare rapidamente se non ci saranno gli interventi necessari». «Ilrischio - sostengono - è che la chiusura dello Stir potrebbe determinare una nuova e devastante emergenza per i 62 comuni che sversano ogni giorno nell'impianto di Tufino». Un appello al quale è seguita poi la lettera scritta al sindaco di Turino dal presidente della Provincia Antonio Pentangelo e dall'assessore all'ambiente Giuseppe Caliendo. Un messaggio, inviato per conoscenza anche al Prefetto, dove gli amministratori di piazza Matteotti hanno chiesto a Mascólo di riaprire immediatamente lo Stir di Tufino. Pentangelo ha giudicato «insufficienti» i motivi alla base del provvedimento e «sproporzionato» il comportamento del primo cittadino. Si lavora sul da farsi. La strada più semplice sarà quella di dirottare i mezzi fino a ieri in fila nello stabilimento del piccolo centro, agli altri due impianti di Caivano e di Giugliano anche se non si esclude l'ipotesi di un trasferimento ftio- nprovmcia. Una bomba insomma. Lanciata all'indomani di una serie di controlli effettuati all'interno dell'impianto che proprio nelle ultime ore è stato anche interessato da un guasto ad una delle linee di lavorazione. Il dossier redatto dai caschi bianchi ha messo in evidenza quelle che il sindaco Mascólo ha bollato come «criticità ed anomalie» da risolvere per preservare la salute dei cittadini che risiedono in zona. Tra gli addebiti sollevati, la presenza di percolato ed il mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza da parte dei lavorato ri. E questi ultimi ieri, subito dopo la decisione di Mascólo, hanno tentato anche di occupare l'impianto per protestare contro l'ordinanza. Una posizione, quella dei lavoratori dello Stir di Tufino, che ha ricevuto la solidarietà dei dipendenti degli impianti gemelli di Caivano e Giugliano. Da qualche ora però nello Stir chiuso è calma piatta. Nessun auto compattatore in fila ad attendere di poter varcare quel cancello sbarra- 3 le strutture Sono tré gli Stir in provincia di Napoli: oltre a Tuf ino, gli stabilimenti di tritovagliatura ed imballaggio dei rifiuti si trovano a Giugliano in Campania e a Caivano sono il frutto della trasformazione dei Cdr, strutture che producevano il cosiddetto combustibile da rifiuti, le ecoballe. to da un provvedimento lungo 4 pagine. Dentro, nero su bianco, tutto quello che, secondo il sindaco, non va come dovrebbe. A cominciare dalla presenza di rifiuti non conformi, come lo pneumatico trovato su uno dei mezzi provenienti da Torre del Greco. Oppure dalla presenza «di liquidi da rifiuti direttamente sul suolo». A restare inosservate, sempre secondo quanto riportato nell'ordinanza che ha disposto la chiusura anche «la valutazione e la quantificazione dei fastidi olfattivi, le cui metodologie si sono rilevate inadeguate». Indice puntato anche sui biofiltri non sostituiti dall'anno 2011. Un lunghissimo elenco delle doglianze cui ora, laSapna, dovrà rispondere «provvedendo ad horas all'eliminazione degli inconvenienti ambientali, igienico, sanitari e di sicurezza riscontrati». Solo allora l'attività potrà riprendere. A meno di sospensive da parte di quella giustizia amministrativa cui la società che gestisce l'impianto ha già det- 62 i centri Sessantadue, città di Napoli compresa, i Comuni della provincia che trasferiscono i rifiuti nell'impianto che sorge nell'area nolana e per il quale è stato creato un casello autostradale dedicatoper evitare che mezzi pesanti passassero per i centri abitati. to di essersi rivolta. © RIPRODUZIONE RISERVATA I disservizi L'allarme degli operai si fermano anche Caivano e Giugliano Poi la ripresa La trattativa Pentangelo (Provincia) fa pressing sul primo cittadino: cosi è caos ci ripensi 900 le tonnellate Letonnellatedi immondizia quotidianamente trattate nello Stir di Tufino sono 900 mentre quelle prodotte nell'intera provincia di Napoli ammontano a 2400 tonnellate. Di queste mille dovrebbero essere inviate ogni giorno all'inceneritore di Acerra. le ex discariche Lo Stir di Tufino sorge dove prima sono state accolte ben due discariche dove per anni hanno sversato i comuni della Provincia di Napoli. L'impianto, nato come Cdr, è stato poi declassato, come gli altri stabilimenti analoghi a Stabilimento per la tritovagliatura e l'imballaggio dei rifiuti.

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