Ambiente La Regione: chiederemo i danni a chi ci boicotta. Giugliano, marcia contro l'inceneritore

La Regione: «Frutta e verdura, via ai controlli sulle produzioni»

L’assessore Nugnes: chiederemo i danni a chi boicotta la Campania
Colao: «Ci si preoccupa delle mele, ma non di fumo e alcol
9 ottobre 2013 - Angelo Agrippa
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

La Regione Campania eseguirà i controlli su frutta e verdura prodotte a Caivano e Casal di Principe. Lo ha annunciato ieri l'assessore regionale all'Agricoltura Daniela Nugnes, la quale ha anche detto che la Regione chiederà i danni alle catene della grande distribuzione che «boicottano» la Campania. 11 monitoraggio servirà a controllare «tutte le produzioni agricole». Ma l'endocrinologa Annamaria Colao dice: «Ci si preoccupa più di mele che non sappiamo se siano nocive che di fumo e alcol, che invece è sicuro siano fattori di rischio per il cancro». Ieri intanto in duemila hanno marciato contro l'inceneritore di Giugliano.
NAPOLI — La Regione Campania eseguirà i controlli su frutta, verdura e tutti gli alimenti prodotti a Caivano e Casal di Principe. Lo ha annunciato ieri l'assessore regionale all'Agricoltura Daniela Nugnes, intervenendo al convegno organizzato dalla Camera di Commercio sulla sicurezza alimentare. Il protocollo d'intesa — che sarà presentato nel corso della prossima riunione di giunta — una volta reso operativo potrebbe dunque mettere fine all'impressionante carenza di controlli su ciò che mangiamo, un'assenza totale di dati emersa anche nel corso dell'inchiesta in cinque puntate che la settimana scorsa il Corriere del Mezzogiorno ha dedicato a ciò che giunge sulla nostra tavola. Capirlo, allo stato, è impossibile. Non si sa da dove arriva la frutta, visto che nei mercati un banco su due non indica l'origine dei prodotti. Non si sa cosa contiene la verdura, anche perché la Regione Campania è stata l'unica in Italia a non aver mai inviato al ministero della Salute le analisi richieste. E forse sarà anche per questo che — come ha detto ieri mattina il presidente della Camera di Commercio Maurizio Maddaloni — «i buyer scandinavi chiedono prodotti che non provengano da quell'area». Un allarme lanciato già ieri su questo giornale da Ferdinando Flagiello, amministratore delegato di Promos ricerche, secondo il quale «la grande distribuzione ha opposto un veto sull'acquisto dei nostri prodotti». Motivo per il quale la Regione Campania — spiega l'assessore Nugnes — «chiederà il risarcimento dei danni provocato alle imprese agricole e al sistema economico. Non è possibile criminalizzare un intero comparto per ferite circoscritte ad un'area della nostra regione. Ð feno meno dei roghi e dello smaltimento dei rifiuti tossici è tristemente noto, ma non per questo possiamo consentire che la grande distribuzione boicotti i prodotti campani che, alla stregua di tutti quelli commercializzati, vengono sottoposti a numerosi e rigorosi controlli analitici prima di arrivare sui banchi dei supermercati. Sembrano scelte dettate da motivi commerciali, mi auguro non siano motivate da mera speculazione». Ora, sarà anche vero che — come sostiene Vito Amendolara, presidente dell'Osservatorio sulla dieta mediterranea — intorno a questo fenomeno ci sono «confusione, clamore e allarmismi», che siamo alla «psicosi», e che non sempre le notizie sono riportate nella loro reale dimensione a causa di non meglio precisati «scoop giornalistici». Ma pur ammettendo tutto questo (anche se in un convegno dove si parla di «responsabilità sodale dell'impresa» non sarebbe suonata male una parola sui produttori disonesti) non si risolve il problema dei controlli. Che infatti pongono presidente e direttore di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo («Vogliamo conoscere la mappa di tutti i territori inquinati»), e che ammette lo stesso assessore Nugnes: «La verità è che in tutti questi anni si è ragionato per compartimenti stagni. I dati ci sono:peccato però che siano rimasti nei cassetti, così una mappatura del rischio e dei controlli non è mai stata fatta. Mettere regole è complicato, il controllo dell'intera filiera di un prodotto trova sempre resistenze in chi vuoi conservare rendite di posizione». Qualcosa, però, potrebbe cambiare, n protocollo d'intesa — stilato dagli assessori regionali all'Agricoltura e alla Sanità con Istituto superiore di sanità (che ieri ha escluso la contaminazione dell'Area Vasta di Giugliano), Ispra, Federico Ð e Cra — sarà operativo entro 20 giorni dalla sua sottoscrizione per «attuare interventi urgenti a Caivano e Casal di Principe» finalizzati al «monitoraggio dello stato di inquinamento nelle aziende». Ma, soprattutto, servirà a controllare «le produzioni agricole», così da sapere con certezza se frutta e verdura sono sane. La scelta dei siti, ovviamente, non è casuale: «Sono due dei Comuni maggiormente interessati dai roghi dei rifiuti». Resta da capire chi abbia avvelenato le nostre terre, perché — dice Amendolara — «una cosa sono i fuochi, altra i prodotti tossici interrati. Chi brucia quei rifiuti è un delinquente, ma per farlo vuoi dire che per strada c'è l'immondizia. ÑÛ ce la mette? I Comuni, responsabili della pulizia del territorio, che fanno?». E, a proposito dei rifiuti seppelliti, «i proprietari dei terreni perché non dicono come mai all'improvviso se li sono trovati lì?». Lo dovrà accertare la magistratura. Ma con giudizio, ammonisce il procuratore di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, intervenuto insieme con il sostituto pg Donato Ceglie: «La repressione dev'essere sistematica, non casuale. E non bisogna farsi condurre per mano da chi, con denunce magari strumentali, cerca di orientare l'azione della magistratura». Insomma, «non sarà la dichiarazione del pentito di turno» a dettare i modi. Resta la necessità di fare in fretta. Che, per dirla con Maurizio Maddaloni, «mentre noi ancora parliamo e ragioniamo, Attila è già arrivato alle porte del regno».

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