Il presidente della Camera di commercio e la psicosi dei veleni

L' allarme di Maddaloni 'Così muore l' export'

9 ottobre 2013 - Tiziana Cozzi
Fonte: Repubblica Napoli

DOPO l' intensificarsi degli allarmi sulla Terra dei fuochi, le industrie insorgono. «Stanno arrivando le prime disdette. Alle impresee all' export si sta provocando un danno irreversibile». Così Maurizio Maddaloni, presidente della Camera di commercio, entra a gamba tesa nel dibattito aperto da giorni.
IL SUO è un nuovo grido d' allarme, il terzo in nemmeno 4 giorni. Dopo il timore espresso dal presidente degli industriali Paolo Graziano e l' appello dei coltivatori di Coldiretti al governatore Stefano Caldoro, arrivano le parole del numero uno di piazza Bovio che rivelano il disagio degli imprenditori sulla vicenda. «Sono preoccupato - spiega Maddaloni - il settore dell' export è l' unico che ha numeri positivi, in questo momento, è uno dei pochi che funziona». L' export è composto principalmente da aziende del settore agroalimentare. Sono circa 11 mila le imprese di Napoli e provincia che operano nel campo. «Queste aziende ogni giorno si confrontano con buyers europei ed internazionali. Mi hanno riferito che acquirenti esterie del Nord Italia, in più di un' occasione hanno richiesto una dichiarazione di provenienza dei prodotti acquistati. Chiedono che si garantisca che quello che acquistano non proviene dalla Terra dei fuochi, altrimenti devono disdettare gli ordini. Al Nord e in Europa hanno una forte sensibilità nella tutela della salute dei consumatori». E le imprese come hanno reagito? «Alcune, quella dichiarazione l' hanno fatta, perché non si forniscono da quei territori. Ma ce ne sono altre che non hanno potuto assicurare nulla, sono quelle che attingono a quella terra, soprattutto nel giuglianese. Quello era uno dei fiori all' occhiello della nostra tradizione agricola, si può dire che hanno sbagliato a rifornirsi da quelle parti?». Intanto, però, la preoccupazione è forte. «Non abbiamo dati certi ma penso che, senza fare allarmismi, potremmo avere conseguenze come ai tempi dell' influenza aviaria. È necessario fare chiarezza su questo problema. Chiediamo alla Regione di recuperare i ritardi sulla banca dati ambientale che dia notizie certe sullo stato di salute del territorio. Serve anche un sistema informativo condiviso che metta al corrente imprese, Comune e Regione della provenienza dei prodotti e assicuri che non sono a rischio. Insomma, dobbiamo tutelare le imprese sane». Maddaloni annuncia un roadshow europeo che diffonda la conoscenza dei prodotti della dieta mediterranea provenienti dal territorio. D' accordo con la necessità della promozione è Franco Tavella, segretario generale Cgil Campania: «Una imponente campagna promozionale in tutti i punti vendita della grande e piccola distribuzione, per rilanciare l' immagine e la qualità dei prodotti agroalimentari «. La proposta del segretario è diretta alla giunta Caldoro per contrastare quello che definisce un vero e proprio «sabotaggio ai danni dei prodotti campani». Una situazione, denuncia Tavella, che ha già visto in pochi giorni candidarsi aziende di altre aree del paese, colpevoli di «concorrenza sleale per aumentare il fatturato a scapito delle nostre realtà produttive, approfittando di una situazione confusa e senza certezze». Come se non bastasse, cominciano ad accusarei primi colpi anche i lavoratori. Secondo la Cgil il numero delle giornate di lavoro degli addetti del settore in queste ultime settimane ha registrato una flessione del 10 per cento. «Se le cose non dovessero migliorare - conclude Tavella - si prospetta una drammatica emorragia occupazionale. Occorre intervenire presto».

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